Un display sulla pelle mostrerà il nostro stato di salute: il futuro dei dispositivi indossabili

Un display sulla pelle mostrerà il nostro stato di salute: il futuro dei dispositivi indossabili
di Paolo Travisi
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Martedì 27 Febbraio 2018, 11:46 - Ultimo aggiornamento: 28 Febbraio, 17:58

In futuro indosseremo anche i display. Non consentiranno più solamente l'accesso ai device digitali, ma saranno applicabili sulla nostra epidermide, come fossero una sorta di pelle elettronica. L'invenzione appartiene al gruppo di ricerca giapponese, guidato da Takao Someya, professore dell'università di Tokyo, che ha creato un display ultrasottile ed elastico in grado di rilevare i dati del nostro corpo: temperatura, battito cardiaco e pressione. Prototipi simili sono già stati realizzati, ma questo in particolare, compie un importante passo in avanti nelle applicazioni della biomedicina. Per la prima volta infatti, il display di pelle elettronica, ha mostrato in tempo reale, un elettrocardiogramma, mostrando e registrando le onde in movimento. Il progresso è notevole.


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È sufficiente applicare il display sulla pelle, che leggerà i dati fisiologici, trasmettendoli al cloud, al computer o allo smartphone del medico, il quale sarà in grado di monitorare lo stato di salute del paziente pur non essendo fisicamente presente. Per persone anziane o disabili con problemi di mobilità, che hanno difficoltà a muoversi dalla propria abitazione, potrebbe essere uno strumento di enorme utilità. Con benefici che ricadrebbero anche sul sistema sanitario. Presentato recentemente al convegno dell'Associazione Americana per il Progresso nella Scienza, in Texas, il display flessibile, è costruito con microscopici Led, alimentati da un circuito elettrico, su una gomma speciale in grado di allungarsi fino al 45% della sua lunghezza. Ma c'è di più e probabilmente la ricerca futura andrà in questa direzione. Il dispositivo, già oggi può essere indossato sulla pelle per una settimana senza provocare infiammazioni cutanee, ma si sta studiando per allungare i tempi di monitoraggio dello stato di salute. Arriverà sul mercato entro tre anni, in base agli accordi tra l'azienda giapponese che si occupa della stampa e l'università di Tokyo che ha sviluppato il progetto.

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