abbiamo speso quasi 800€
Gli unici ad essere contenti
sono i gommisti.
@Daniela72870664
Sarebbe davvero tutta da ridere la storia della mutazione incontrollata delle nostre strade in una versione ad alto rischio di un videogioco dove chi vince sopravvive (con l’auto) e chi perde dice addio a gomme, cerchioni o semiassi. Sarebbe da ridere, è vero, se non ci fossero le lacrime di quella pletora di vittime dei crateri Capitali, in processione rassegnata dai gommisti. I quali – alla pari degli idraulici nei giorni del grande freddo, quando caldaie e impianti vari sono stati divorati, come il manto stradale, dalla neve – hanno volentieri spalancato le porte delle loro officine, in alcuni casi ritoccato all’insù i prezzi delle riparazioni, e salutato le vittime di questa disfatta con una stretta di mano compiaciuta ma, spesso, senza fattura («dotto’, se la vuole il prezzo sale…», il solito ritornello ricattatorio). Sui social, dove l’ironia è da sempre l’unica arma con la quale fronteggiare l’amarezza per i danni subiti, si susseguono bollettini di famiglie in cui madre, padre e parenti si son visti costretti a dare l’estrema unzione alle gomme di auto e motorini, perse lungo quello che è ormai un cimitero pneumatico. E dove si denunciano cadute e incidenti che in un videogioco sfocerebbero in un innocuo “game over”, mentre qui possono concludersi al pronto soccorso. E non c’è davvero nulla da ridere, di fronte a questo scempio i cui responsabili hanno nomi e cognomi. Come quelli delle buche “storiche”, in alcuni ribattezzate con dei nick, tra pena (per noi stessi) e rabbia. E i gommisti, loro sì, se la ridono.
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