«Non è vero che non vogliamo le italiane, anzi - spiega Simone Ciaruffoli, fondatore di Burgez - ne vorremmo di più in organico, ma è difficile trovarne: qualcuna viene al colloquio con la mamma, altre con il fidanzato.
La palestra e la stanchezza sono solo alcune delle frasi sentite ai colloqui, che nessuna non italiana ci ha mai detto. Questo non è razzismo, ma la realtà, e allora mi chiedo: la gente ce l'ha con noi perché abbiamo detto una cosa non vera o perché abbiamo detto una cosa vera? È inutile difendere l'italianità a tutti i costi, meglio spronare i giovani, tanto che da ieri a oggi ci sono già arrivati 260 curricula».
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