Continua insomma, con l'assistenza dell'ambasciata italiana a Tokyo, l'indagine legale che vede coinvolto il cittadino italiano in stato di fermo nella caserma di Ikegami.
Il giovane si trovava in vacanza in Giappone e sarebbe dovuto rientrare in Italia il 10 maggio. In quello che nella ricostruzione dei fatti appare un incidente fortuito, Piero ha investito con la sua bicicletta una donna causandole la frattura di un osso del bacino. Pur fermandosi e prestando assistenza alla donna, la polizia lo ha arrestato decidendo successivamente di prolungare lo stato di fermo in carcere.
Un caso di cui si sta occupando l'ambasciata italiana, in attesa che si pronuncino le autorità nipponiche: «L'Ambasciata segue con la massima attenzione - sin dai primissimi momenti - il caso del nostro connazionale, assicurando ogni consentita forma di assistenza consolare», ha spiegato all'Ansa l'ambasciatore italiano Giorgio Starace.
«Abbiamo visitato Piero Mazzarella più volte, da ultimo io personalmente il 15 maggio, trovandolo sempre in buone condizioni di salute e tenendo tempestivamente aggiornata la famiglia. Siamo inoltre in stretto contatto con il legale del connazionale. L'Ambasciata si sta dunque adoperando con la massima priorità e con il pieno utilizzo delle nostre risorse affinché il caso venga quanto prima risolto». Il sistema giudiziario giapponese consente alla polizia e agli inquirenti di disporre uno stato di fermo, prima ancora di formulare un'imputazione, fino a 23 giorni. Nel corso di questo periodo i diritti alla difesa sono molto ristretti.
Intanto Vincenzo Mazzarella, dal sito web del Giornale di Sicilia, ha lanciato un appello perché venga rilasciato il figlio.
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