Claudio, il libraio che porta la letteratura negli ospedali di Roma: «Così facciamo sentire i pazienti meno soli»

Erri De Luca durante la rassegna letteraria "Dottor Libro"
di Raffaele Nappi
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Giovedì 21 Giugno 2018, 12:52 - Ultimo aggiornamento: 26 Giugno, 09:03

«Era il Natale 2016. Avevo una libreria in via dell’Amba Aradam, proprio accanto all’ospedale San Giovanni. Tutti, in quel periodo, volevano stare in famiglia, ma c’era chi costretto all’interno delle stanze, medici e pazienti. E così abbiamo pensato per la prima volta di portare gli scrittori a parlare dei loro libri dentro gli ospedali». Claudio Madau ha 37 anni e viene da Oristano. Nella vita fa il libraio, è arrivato a Roma nel 2005 ed è l’ideatore di Dottor Libro, la prima rassegna letteraria pensata, ideata e organizzata negli ospedali della capitale.
 

 

 
L'IDEA - Gli incontri sono gratuiti e non è richiesto alcun contributo economico, né alle strutture né ai partecipanti. «Tutto è iniziato due anni fa – racconta Claudio – Ero impegnato nell’organizzazione degli eventi per le librerie e ho provato a coinvolgere gli autori italiani». Il progetto si fonda sull’idea che per i pazienti e per il personale ospedaliero gli incontri possano essere occasione di alleviare la costrizione della degenza e l’impegno continuativo di una professione tanto fondamentale quanto a volte gravosa. La reazione? «È stata formidabile – ricorda il libraio – In primis grazie alla dirigenza dell'Ospedale, che con così poco tempo a disposizione si è resa subito disponibile a darmi tutto l'appoggio di cui avevo bisogno. I pazienti poi erano felicissimi di trovarsi davanti ad autori che magari non avrebbero potuto incontrare in altri modi».
 
IL POTERE DI UN LIBRO - Gli eventi si svolgono a cadenza settimanale e durano un’ora e mezza. Ogni autore ha l’occasione di parlare del suo libro, confrontandosi con moderatori e pazienti. La prima edizione si è svolta nel 2016 presso l’Ospedale San Giovanni Addolorata di Roma. «I tempi erano veramente stretti, abbiamo organizzato tutto tra novembre e dicembre – continua Claudio – Gli autori erano in un periodo molto stressante e ricevevano tantissime richieste. Eppure nel giro di poche ore ho avuto l'ok di Gianrico Carofiglio, Erri De Luca, Roberto Ippolito e Corrado Augias», sorride. La seconda edizione si è invece svolta tra maggio e giugno 2017 con la partecipazione di Giulio Perrone, Aldo Cazzullo e Luca Bianchini. «Credo che Il libro e la lettura siano stimoli efficacissimi per chiunque – spiega Claudio – In un romanzo l'immedesimazione o il distacco dai personaggi possono essere fonte di emozione e riflessione su se stessi e sugli altri. Tanto è vero che i libri sono utilizzati spesso anche come strumento terapeutico, per acquisire maggiore conoscenza e consapevolezza di sé e del proprio sentire, oltre a una capacità di rinnovamento e di crescita».
 
IL FUTURO - La terza edizione partirà a Ottobre del 2018 nell'Ospedale San Camillo di Roma, sarà in partnership con la libreria I trapezisti e il Comitato di Quartiere Monteverde Nuovo e «finalmente sarà patrocinata dal XII Municipio del comune di Roma», aggiunge Claudio. Il futuro? Quello di avere sempre più incontri, autori e partecipanti. E fare rete. «Il progetto deve e può arrivare in tutti gli ospedali. Per ora abbiamo coinvolto il San Giovanni e il San Camillo di Roma. Ci piacerebbe magari arrivare anche in altre città. Il ricordo più bello è il sorriso di una ragazza disabile, che mi ringraziava per averle permesso di incontrare Erri De Luca», conclude Claudio. È proprio vero: il libro è l’unico oggetto inanimato capace di sognare.
 

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