Alitalia, nuova flotta: 93 aerei e più spazio alla business class

Alitalia, nuova flotta: 93 aerei e più spazio alla business class
di Umberto Mancini
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Mercoledì 1 Luglio 2020, 06:26 - Ultimo aggiornamento: 2 Luglio, 12:04

Il piano industriale di Alitalia è praticamente pronto. Le linee guida del ministero dei Trasporti, che saranno recepite nel documento finale, parlano chiaro e indicano la rotta. Il governo vuole una compagnia che punta sulla qualità, con il segmento premium ben sviluppato, una flotta omogenea, che passerà dai 113 velivoli di oggi agli 89 del 2020, fino ai 93 del 2023, e il rafforzamento di Fiumicino e Linate sul fronte dei voli internazionali e intercontinentali. Focus quindi sul medio e lungo raggio, le tratte a maggiore redditività. Ma visto che si tratta di una compagnia di Stato, con una dote di 3 miliardi, dovrà anche fare «servizio pubblico per collegare rotte non sostenibili con logica di mercato». Una missione non facile per il neo ad Fabio Lazzerini, chiamato a pilotare la ripartenza e a sfruttare - si legge nel documento del Mit - «una situazione storica decisamente unica» determinata dall'emergenza Covid per «rivedere la strategia dei costi, dei ricavi e del posizionamento con una logica aggressiva e non di solo salvataggio». Obiettivi non facili ma che evidentemente al Mit, così come a Palazzo Chigi e al Tesoro, sono convinti di poter centrare.

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PREMESSE
Ma da dove partire? Eliminando i vincoli strutturali e cioè la flotta obsoleta e non omogenea, mettendo fine allo sbilanciamento tra aerei in leasing e quelli di proprietà, studiando un nuovo mix tra medio-breve e lungo raggio.
Per far questo, sembra evidente, la flotta andrà rinnovata, approfittando anche dei prezzi in flessione, sul modello di quanto già fatta dalla Tap. Aerei moderni, green e comodi per tagliare i costi di manutenzione e dei ricambi. La nuova Alitalia, indica il Mit, non sarà una low cost. Tutt'altro. Sono cinque i «pilastri fondamentali per il nuovo posizionamento strategico»: focalizzazione sui segmenti corporate e leisure individuale, ovvero la fascia alta della clientela; tratte di lungo raggio e feederaggio internazionale-domestico; spinta alla connettività sull'hub di Fiumicino per lo sviluppo continentale e del medio raggio, mentre Linate sarà decisivo per le rotte business in Europa. Tra i punti chiave c'è poi quello che sta più a cuore ai passeggeri italiani. L'Alitalia di Stato dovrà svolgere «servizio pubblico per collegare rotte non sostenibili con logica di mercato». Come e in che misura nel piano non c'è scritto, ma viste le proteste di questi giorni sarà un bel rebus da sciogliere. Molte tratte hanno ritorni marginali o addirittura nessuno. Forse anche per questo, per compensare, la Newco punterà su un'offerta premium.

ALTA GAMMA
Come? Con l'aumento di posti in Classe Magnifica e l'inserimento di una quarta classe di servizio (Comfort+) per intercettare la domanda corporate e business. Anche nel medio raggio ci sarà la business class per i voli oltre le 3 ore. Come ogni piano si punta poi a portare in Italia i turisti di tutto il mondo, utilizzando la piattaforma Discover Italy, mentre per i canali di vendita di biglietti si sfrutterà al massimo la digitalizzazione. Le tariffe medie, si legge sempre nel documento, aumenterà a fronte del miglioramento del servizio offerto. Il calo dei costi, grazie ad una flotta moderna, sarà invece la conseguenza dei minori oneri della manutenzione, la razionalizzazione degli equipaggi e il ridotto consumo del carburante. L'obiettivo, ma nelle linee guida non è specificato, è il break even in 2-3 anni.

IL PERIMETRO
Quest'anno la fotta avrà un perimetro di 89 aeromobili (12 breve raggio, 58 medio raggio, 19 lungo raggio), per poi crescere fino a 93 nel 2023.
Bisogna però comprare, è l'indicazione, aeromobili «Next Gen» visto che una flotta obsoleta come quella attuale comporta maggiori costi di gestione dovuti a scarsa efficienza nel consumo di carburante. Sopratutto rende impossibile realizzare un incremento di ricavi. Una flotta dotata di sistemi wifi, di intrattenimento e comfort obsoleti non attraggono, infatti, i segmenti di clientela premium, quella che genera ricavi unitari medio-alti. Insomma, tanto lavoro per Lazzerini e il presidente Caio che ieri si è limitato a dire di essere consapevole della sfida.

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