Attivisti del clima sparano fango contro la Basilica di San Marco. Ultima Generazione: «Sulla facciata era Nesquik»

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Giovedì 7 Dicembre 2023, 13:57 - Ultimo aggiornamento: 14:07

VENEZIA -  Attivisti per il clima hanno imbrattato questa mattina (7 dicembre)  l'esterno della Basilica di San Marco a Venezia, nel corso di un'azione che hanno definito «un allarme anti-incendio». Con un paio di estintori hanno lanciato contro le mura della chiesa del liquido misto a fango, esponendo poi uno striscione con lo slogan «fondo riparazione». Alcune persone li hanno presi di mira, contestando questa forma di proteste per il clima. Sul posto sono arrivati gli agenti della Digos.

Oggi sei giovani aderenti alla campagna Fondo Riparazione, promossa da Ultima Generazione, hanno effettuato «un'azione di disobbedienza civile a Venezia, spruzzando del Nesquik sulla facciata laterale destra della Basilica di San Marco, e versando del fango sulle colonne». Con un lungo comunicato i promotori di Ultima Generazione spiegano nei dettagli il gesto compiuto a Venezia. «Hanno poi srotolato lo striscione con scritto "Fondo Riparazione" e un cartello con le foto dei dodici cittadini di Ultima Generazione che sono rimasti in carcere per tre giorni, dopo un blocco stradale a Fiumicino - si legge nel documento - prima di ricevere oggi la misura cautelare di obbligo di dimora». Nella nota si sottolinea che «le parole di Papa Francesco nei confronti dei Governi e delle élite del fossile non sono meno severe delle nostre, altrettanto lucida è la consapevolezza dello scenario di miseria e guerre che ci prospetta il futuro». Vengono poi riportate le frasi di uno dei responsabili del gesto. «Fede ha dichiarato durante l'azione: Ho 17 anni ed anche oggi sono qui per chiedere un Fondo Riparazione permanente per le vittime del collasso climatico. Siamo qui a Venezia non a caso perché questa città tra meno di 20 anni sarà completamente sott'acqua. Noi amiamo Venezia - conclude l'attivista - e non vogliamo che venga distrutta, come tutto il resto del mondo. Noi protestiamo in modo non violento, non facciamo del male a nessuno ma veniamo arrestati, come i dodici cittadini di Ultima Generazione che sono in carcere ingiustamente da tre giorni».

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