Elena Del Pozzo come il piccolo Loris. Uccisi dalle loro mamme senza un perché. Famiglie distrutte, padri che devono trovare la forza di andare avanti. Come ha provato a fare Davide Stival, papà di Lorys, il bimbo ucciso dalla mamma Veronica Panarello nel 2014 che, appresa la notizia dell'omicidio della bimba, ricorda quel tragico giorno. «Il mio pensiero va a Lorys, che possa abbracciare forte questa bimba lassù - dice in un'intervista a Repubblica - Mi affligge così tanto riparlarne, sono passati 8 anni e non so ancora perché Veronica abbia ucciso Lorys». C'è una differenza nei due omicidi: se Martina Patti è subito crollata dopo aver riferito di un presunto rapimento, Veronica Panarello invece no. La donna sta scontando una condanna a 30 anni in via definitiva senza aver mai confessato di aver ucciso suo figlio. E il delitto di Santa Croce Camerina, piccolo paese in provincia di Ragusa, è rimasto senza un movente.
Com'è morta mamma?
Davide ha lasciato la sua Sicilia ed ora, a 37 anni, si sta costruendo una nuova vita insieme al fratellino di Lorys, che oggi ha 11 anni.
Il disegno a scuola
Poi qualche anno dopo, il disegno fatto dal piccolo a scuola: una figura nera con un coltello, un bambino a terra in una pozza di sangue "So che è un'immagine devastante, ma ho deciso di raccontarla nella speranza che si capisca ancor di più che i bambini sono essere puliti e che tutte le cose brutte che gli adulti fanno purtroppo sono destinate a ricadere anche su di loro", racconta Davide Stival nel libro Nel nome di Lorys scritto insieme al giornalista Simone Toscano e al suo avvocato Daniele Scrofani. Che oggi dice: "Davide è un uomo molto provato, aiutato dagli zii sta cercando di tornare a vivere prendendosi cura di quello che è rimasto della sua famiglia, il figlio più piccolo che oggi ha 10 anni e di cui ha l'intera potestà genitoriale visto che a Veronica è stata revocata. Sta ultimando le pratiche di divorzio da lei e vorrebbe solo essere dimenticato. Ieri mattina quando ha saputo del nuovo orribile delitto in Sicilia mi ha subito chiamato: "Hai sentito? Un'altra…"".