GRUARO (VENEZIA) - Aveva appena raggiunto la maggiore età, ma la festa era ancora in programma: per Ilaria non c’è stato il tempo. Si è spenta sabato sera al centro di riferimento oncologico di Aviano Ilaria De Vecchi, 18enne di Gruaro e studentessa a San Vito al Tagliamento. Da un paio d’anni la giovane stava affrontando le cure per quel male che improvvisamente si era presentato. Sostenuta dai genitori e dalla sorella, Ilaria ha cercato di sconfiggere la malattia. Una vita breve fatta di semplicità, così come le era stato insegnato dalla famiglia. Ilaria è stata una ragazza modello. Di quelle che non avevano pretese, come può accadere per le adolescenti di oggi, ma con la testa sulle spalle sempre pronta ad aiutare mamma e papà, ristoratori conosciuti per avere gestito la pizzeria Ca’ Bala’ di Bagnara di Gruaro, poi chiusa.
IL CALVARIO
Gli ultimi anni Ilaria li ha passati tra ambulatori e ospedali per cercare prima di conoscere la malattia e poi per affrontarla. Con lei il medico di base, la dottoressa Monica D’Andrea, poi il personale sanitario della Pediatria oncologica di Udine e Pordenone e quello dell’ Area giovani del Cro di Aviano. Un team di persone che hanno seguito, sempre al fianco dei familiari, la giovane studentessa. Aveva tanti progetti, fra cui terminare la scuola al liceo “Le Filandiere” di San Vito dove gli insegnanti si sono fatti in quattro per la loro studentessa che, per non rimanere indietro con gli studi, si era avvalsa della Scuola in ospedale.
SUPPORTO SCOLASTICO
Un progetto che dal 2008 ha trovato spazio nell’Area giovani del complesso oncologico di Aviano dove una rete di insegnanti volontari ha seguito Ilaria con le varie attività didattiche per sostenerla e permetterle di frequentare con regolarità l’ambiente scolastico. «Ci abbiamo pensato tanto e crediamo di avere preso la decisione giusta, sofferta ma obbligata - aveva scritto sui social la famiglia il 27 novembre dello scorso anno riferendosi alla chiusura della pizzeria che ha gestito per 42 anni - Pensiamo di avere dato il massimo delle nostre possibilità per rendere il nostro locale un posto dove sentirsi in famiglia.