Stava trascorrendo un tranquillo weekend di vacanza con la moglie, per visitare le rovine dell’antica Roma, quando gli agenti del commissariato Trevi Campo Marzio sono andati a prelevare Sergejs Malikovs, manager 48enne della Lettonia, in albergo e lo hanno portato nel carcere romano di Rebibbia in esecuzione di un “codice rosso” dell’Interpol, emesso su richiesta della Russia. Il governo di Mosca ora lo accusa di riciclaggio e reati finanziari. Domenica scorsa «è stato posto in arresto provvisorio ai fini estradizionali, in esecuzione di un rintraccio emesso dalle autorità russe il 14 dicembre 2021», si legge nella comunicazione inviata dalla Questura di Roma al consolato dell’ambasciata di Lettonia.
«È UN PERSEGUITATO»
Malikovs è il capo dell’azienda di microfinanza “West Kredit” (ex “Mateks Credit”), che in passato è stata al centro delle cronache lettoni e russe per le azioni di forza con cui venivano sfrattati gli inquilini morosi.
La Corte d’appello di Roma ha 5 giorni di tempo per decidere se convalidare l’arresto e scegliere se confermare la misura cautelare della custodia in carcere. Mentre il ministro della Giustizia della Russia ha 30 giorni per inviare all’Italia la richiesta di estradizione. A quel punto spetta al nostro Guardasigilli apporre o meno il visto per concedere l’estradizione. «Mi auguro che il Ministro Marta Cartabia esprima il suo diniego all’estradizione verso un Paese che vìola tutto il violabile. Non ci sono le condizioni politiche - commenta l’avvocato Alexandro Maria Tirelli, che difende il manager insieme Letizia Battisti - È auspicabile l’immediato rilascio di Malikovs, un imprenditore perseguitato dalla Russia».