La storia “cancellata” con un “colpo di spugna”. Almeno questo è il grido di dolore. Altra cosa è la questione normativa, la primazia del diritto comunitario sulla legislazione nazionale, le concessioni balneari da assegnare con gara internazionale. Fa discutere la sentenza del Consiglio di stato in adunanza plenaria che blocca la proroga delle concessioni in riva al mare al 31 dicembre 2023: dal giorno dopo decadono, tutte. È la direttiva "Bolkestein", che nel 2006 ha aperto alla concorrenza in ambito europeo. E questa è la storia di Marco Buticchi, uno dei massimi scrittori d'avventura italiani. Premio Salgari nel 2012 con «La voce del destino», al mare ha legato tanti dei suoi romanzi e la sua vita da imprenditore. Il grido di dolore è il suo.
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Un'impresa «costruita su una landa brulla»
La finestra dell'Hotel del Lido, quella da cui guarda il mare della Liguria e da cui trova l'ispirazione per i suoi best seller, tra qualche anno potrebbe non essere più sua. Così come l'orizzonte che ha popolato di navigatori e avventurieri per quasi 2 milioni di lettori. Dal 1989 è proprietario dello stabilimento balneare 'Il Lido' di Lerici, la cui concessione scade nel 2024. E da ieri, per effetto di una sentenza del Consiglio di Stato, non potrà più essere prorogata. Dovrà andare a gara. «Uno scandalo.
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Il padre, mitico presidente del Milan
Figlio di Albino Buticchi, il mitico presidente del Milan negli anni Settanta protagonista di epici scontri con Gianni Rivera, Marco Buticchi ha girato il mondo per lavoro in gioventù prima di tornare su questa costa celebrata dai poeti inglesi nell'Ottocento «vivendo come un impegno sociale quello di garantire a tutti di poter fare il bagno in un contesto decoroso». «Sì, io offro garanzie. Smettiamola con la farsa che a godere della messa a gara delle concessioni saranno i consumatori. È una fesseria che ci raccontavano anche con i distributori di benzina in autostrada. Non è difficile vedere com'è andata a finire». Promette battaglia, nelle sedi istituzionali e non. «In Spagna sono state garantite concessioni a 90 anni, in Grecia a 50. Di tavoli di confronto ce ne sono stati molti, senza trovare una soluzione sensata. Io credo si potrebbe impugnare questa sentenza innanzitutto. Ma c'è anche chi è disposto ad incatenarsi ai cancelli per non perdere il frutto del proprio lavoro. Non permetteremo di cancellare la nostra storia. Non permetteremo di metterla in vendita».