Maturità 2022, lo scrittore Eraldo Affinati: «Ragazzi drammatizzano l’esame per il cambiamento di vita che li attende»

Maturità 2022, lo scrittore Eraldo Affinati: «Ragazzi drammatizzano l’esame per il cambiamento di vita che li attende»
di Valeria Arnaldi
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Mercoledì 22 Giugno 2022, 21:37

Testi di Pascoli e Verga da analizzare e interpretare ma anche scritti di Liliana Segre, Oliver Sacks e Giorgio Parisi, come base per il testo argomentativo. Oltre ai temi di attualità, tra pandemia e iperconnessione. Abbiamo chiesto allo scrittore Eraldo Affinati di leggere con noi le tracce più letterarie della prima prova della Maturità, a partire proprio dall’analisi e dall’interpretazione di testi di Giovanni Pascoli - la poesia “La via ferrata” - e di Giovanni Verga, con la novella “Nedda”.

Maturità 2022, la traccia più scelta è sui rischi di un mondo iperconnesso (21,2% dei maturandi)

«Pascoli e Verga sono due autori che si studiano a scuola e questo, in un certo senso, facilita il lavoro dei ragazzi.

D’altronde, con la pandemia, si è pensato anche di dare agli studenti degli argomenti a loro ben noti - commenta - sono due autori diciamo di cerniera, che segnano il passaggio tra Ottocento e Novecento, tra il mondo antico e quello moderno. Ed è una fase di passaggio quella che tutti noi stiamo attraversando. Lo è anche per i ragazzi che fanno la maturità, che presto usciranno dalla dimensione della scuola e del gruppo per andare all’università o entrare nel mondo del lavoro».

 

Poi, “La sola colpa di essere nati” di Liliana Segre e Gherardo Colombo. «I temi qui sono la Shoah, l’antisemitismo, il razzismo - prosegue - e chiaramente la traccia tocca varie discipline, non solo italiano, ma anche storia. Peraltro, è un argomento che potrebbe tornare nell’esame orale». E permette di guardare all’attualità. «Non bisogna mai abbassare la guardia. È vero che l’antisemitismo, come dice la stessa Segre, ha una connotazione storica, ma lo è anche che si può ripresentare sotto forme diverse, nuove, penso al bullismo, alla violenza, all’intolleranza. Sono argomenti che un giovane può capire. Inoltre, in questi anni, i protagonisti diretti della Shoah stanno morendo, è il momento che le generazioni che sono venute dopo usino le parole per ricordare. Per me è un tema importantissimo, non a caso ho scritto “Campo del sangue”, sul viaggio ad Auschwitz, e anche come insegnante, ho trattato ampiamente l’argomento».

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Nel passo selezionato come traccia si legge: «Quando, per effetto delle leggi razziali, fui espulsa dalla scuola statale di via Ruffini, i miei pensarono di iscrivermi a una scuola ebraica non sapendo più da che parte voltarsi. Alla fine decisero di mandarmi a una scuola cattolica…». La scelta della scuola “avvicina” il tema ai ragazzi. «Il passaggio della scuola, le memorie di Liliana Segre da bambina, aiutano a far sentire il tema più vicino agli adolescenti. Bisogna sempre cercare di intercettare la sensibilità dei giovani studenti».

Tra le tracce, la musica. «I ragazzi la amano molto, per loro è un mezzo di espressione tipico. Sollecitare una riflessione in questo modo è arguto».

Grande attenzione è stata dedicata all’attualità, tra cambiamenti climatici e iperconnessione. «Sono tutti temi che i ragazzi sentono molto, specie l’iperconnessione, questi giovani sono cresciuti davanti agli schermi. Sono questioni, quindi, nelle loro corde. E forse, lo ripeto, è stato anche un modo per aiutarli, dopo il periodo della pandemia», dichiara Affinati. «Gli scritti sono sempre temuti e, dopo l’interruzione dovuta alla pandemia, lo sono ancora di più. La vera prova, però, non è la maturità, la selezione viene fatta nel triennio precedente. Ciò che porta i ragazzi a drammatizzare l’esame è il cambiamento di vita che li attende. Si tratta di una ragione esistenziale prima che scolastica».

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