I messaggi sui pannelli dell'autostrada indicano un paio d'ore di attesa per attraversare il traforo del Monte Bianco, ma in realtà ce ne sono volute anche 7-8 per svalicare in Francia. Nell'ennesima giornata da bollino nero dopo la frana in Savoia, con pesanti ripercussioni sulla viabilità al Frejus, il traffico è di nuovo andato in tilt in Valle d'Aosta. Meglio di martedì, ma è sempre emergenza. I più penalizzati sono i mezzi pesanti: in coda sull'A5 hanno formato un lungo serpentone colorato. Una fila ordinata, di parecchi chilometri, sulla corsia di marcia. Gli autisti si sono rassegnati a modificare i programmi, che continuano a dilatarsi, ora dopo ora.
Traforo del Bianco, cosa sta accadendo
I tir vengono intercettati e fermati nell'area di stoccaggio a Pollein, alle porte di Aosta, ma anche a Ivrea e a Santhià.
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Traforo del Bianco, chiusura per 4 mesi
Da lunedì, comunque, il traforo del Monte Bianco dovrebbe chiudere per quattro mesi: sono previsti importanti interventi di manutenzione sulla volta, che dureranno - secondo una prima stima - fino al 2041. Il condizionale è d'obbligo anche se la richiesta di far slittare il maxi cantiere per ora non è stata presa in considerazione. Resta bollente la linea telefonica tra Roma e Parigi, un confronto «cordiale e costruttivo» tra i ministri Matteo Salvini e Clément Beaune che stanno cercando una soluzione condivisa. Una decisione sarà presa giovedì. Sul tavolo c'è l'ipotesi di un breve rinvio dei lavori per evitare il blocco alla circolazione tra Italia e Francia, lo slittamento dell'apertura del cantiere di qualche giorno è l'ipotesi che appare più probabile. «Proprio in queste ore è evidente quanto questo collegamento sia vitale. Dopo aver risolto l'emergenza, non è più rinviabile un serio ragionamento politico-istituzionale sul futuro dell' infrastruttura» ha detto il presidente della Regione Valle d'Aosta, Renzo Testolin. Per il collega Alberto Cirio, presidente della Regione Piemonte, «non è pensabile che chiuda il tunnel del Monte Bianco prima che sia risolta la frana in Savoia e quindi sia possibile riaprire il Frejus al traffico pesante». Il ministro Paolo Zangrillo rilancia: «Dobbiamo avere la capacità di trasformare questa criticità in un'opportunità per sviluppare e rilanciare il futuro del sistema transfrontaliero dei trasporti». Intanto monta la preoccupazione degli albergatori valdostani: «Anche solo l'ipotesi di un avvio della prossima stagione turistica invernale con il Tunnel del Monte Bianco chiuso sarebbe un vero e proprio disastro». In campo scendono anche ConfCommercio e Coldiretti, le associazioni Anita e Fermerci, Filiera Italia e l'Uncem: per tutti stesse istanze, stesse preoccupazioni.