Mangia la pizza a casa di amici e muore, studente 16enne stroncato da un infarto

Mangia la pizza a casa di amici e muore, studente 16enne stroncato da un infarto
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Martedì 4 Agosto 2020, 16:10 - Ultimo aggiornamento: 16:44

Una serata tranquilla, a casa di amici, una "pizzettata" estiva all'insegna dell'allegria. Poi, all'improvviso, la tragedia. Una scena che ha choccato tutta la compagnia. Uno studente di 16 anni, mangia la pizza, si alza per uscire in giardino a prendere un po' d'aria e il collasso. Filippo Pedron, la vittima, è crollato a terra, in un attimo. Non c'è stato nulla da fare. L'allarme al 118, l'ambulanza, i tentativi del personale medico per rianimare il ragazzo che sono andati avanti per un'ora almeno. ma nulla. Il suo cuore ha smesso di battere. Filippo è morto. E' successo domenica se­ra, lo scorso 2 agosto, dopo le ore 22 a San Gio­rgio delle Pertiche (Padova).

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I testimoni hanno ricostruito la dinamica della tragedia. Filippo aveva finito la pizza, era quasi le 22.30. Poi si alza da tavola e dice ai compagni di non sentirsi molto bene. Sudore freddo, giramenti di testa. Vuole uscire in giardino a prendere un po' d'aria. «Ragazzi, non mi sento bene». Sono le ultime parole prima di perdere i sensi.  Ha fatto solo pochi passi, poi ha iniziato a barcollare ed è caduto a terra. In un primo momento gli amici pensavano stesse scherzando, si sono accorti che Filippo non era cosciente e hanno subito chiamato i padroni di casa, genitori dell'amico, che si trovavano al piano di sopra dell'abitazione. Immediato l'allarme al 118. Sul posto in pochi minuti sono intervenuti i sanitari del Suem. La situazione è apparsa gravissima fin da subito. A stroncare il ragazzo sarebbe stato un infarto fulminante.






Filippo Pedron era una promessa del volley
Appena sedicenne (avrebbe compiuto gli anni il prossimo 2 novembre) viveva con la famiglia a Cavino di San Giorgio delle Pertiche, tra la parrocchia e il centro sportivo. Un ragazzone di oltre due metri, studente modello dell'istituto professionale di Cittadella. Fino ad ora non aveva mai avuto problemi fisici. A piangerlo, nella disperazione più lacerante, papà And­rea, mamma Raffaella e due fratellini più pi­ccoli di 3 e 13 anni. 

Il sostituto procuratore Sergio Dini ha subito aperto un fascicolo. Già conferito l'incarico per l'autopsia a cui parteciperà, oltre al medico legale, anche un cardiologo. Sono state inoltre richieste le cartelle sanitarie con gli ultimi accertamenti clinici effettuati dallo sportivo che militava nella Pallavolo Massanzago.

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