Strangolata e uccisa a coltellate, il killer incastrato dopo 14 anni da un mozzicone di sigaretta

Strangolata e uccisa a coltellate, il killer incastrato dopo 14 anni da un mozzicone di sigaretta
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Lunedì 10 Agosto 2020, 20:15

Una svolta 14 anni dopo grazie a un mozzicone di sigaretta: era il 2006 quando ad Alessandria veniva ritrovato il corpo di Altagracia Corcino Gil, prostituta dominicana all'epoca trentenne. Quattordici anni dopo i carabinieri hanno arrestato Andrea Casarin, 47enne originario di Alessandria ma residente in provincia di Pavia. Sono sue le impronte e il dna trovati nell'alloggio della vittima, legata e strangolata e con la giugulare recisa da due coltellate. Un delitto efferato sui cui ora proseguono le indagini, coordinate dalla magistratura, per chiarire ogni aspetto di questo cold case rimasto irrisolto per tanti anni.

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Era il 29 giugno 2006 quando i carabinieri trovarono la vittima nuda in un bilocale ammobiliato di via Parma, al secondo piano del civico 24, dove si prostituiva da un paio di mesi. La giovane vittima, che si era trasferita lì dal Pavese, aveva le caviglie legate e la mano destra avvolta da nastro adesivo. Era stata una amica, che da due giorni non riusciva a mettersi in contatto con lei, a far scoprire l'omicidio. Dopo aver bussato alla porta dell'appartamento, senza ricevere risposta, si era decisa a chiamare i carabinieri. La dominicana era supina sul letto, nuda, distesa di traverso. Vicino al corpo un grosso coltello da cucina e, poco lontano, la custodia di cartone. L'alloggio era in ordine, il televisore acceso in soggiorno e la porta d'ingresso chiusa dall'esterno. Nessuna traccia delle chiavi di casa, come dei suoi tre cellulari. Le indagini, a tutto campo, non portarono a individuare l'assassino, e dopo tre anni il caso venne archiviato. A riaprirlo sono state l'intuizione di un maresciallo, che indagando su vecchie questioni si è ritrovato in mano il fascicolo dell'omicidio, e le moderne banche dati informatiche delle forze dell'ordine.

Inserendo nel computer le impronte trovate sul luogo del delitto è emerso infatti che appartenevano a Casarin, arrestato nel 2013 all'aeroporto di Malpensa mentre aspettava un corriere proveniente da Santo Domingo con sei chili di cocaina. Il resto l'ha fatto l'abilità degli investigatori dell'Arma, agli ordini del colonnello Michele Angelo Lorusso, che durante un pedinamento hanno recuperato un mozzicone di sigaretta abbandonato dall'indagato. Il materiale genetico ricavato dal reperto è risultato compatibile alle tracce biologiche trovate sulla scena del delitto. E l'uomo è stato arrestato. Dopo 14 anni.

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