Prostituzione minorile a Bari, i luoghi finiti nell'inchiesta: dal B&B del centro e all'hotel di lusso sul lungomare

«Vedevamo le ragazze all'ingresso ma che potevamo fare?»

Prostituzione minorile a Bari, i luoghi finiti nell'inchiesta: dal B&B del centro e all'hotel di lusso sul lungomare
di Camilla Mozzetti
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Mercoledì 15 Maggio 2024, 18:52 - Ultimo aggiornamento: 20:17

«Vedevo delle ragazzine che salivano, le ho incontrata a volte all'ingresso, erano accompagnate a degli uomini adulti ma che potevo fare? In questo condominio con l'apertura del B&B ne abbiamo passate tante: turisti scalmanati, ubriachi, un ragazzo una volta si sentì male e arrivò l'ambulanza, chiamammo i carabinieri». Via Principe Amedeo, appena due chilometri da Bari vecchia. L'odore del mare con il vento arriva chiaro anche qui. Una signora risponde al citofono. Nel suo palazzo da diversi anni un appartamento è stato riconvertito dal proprietario in B&B e qui, Cristina trainata dal “Squadra” di donne con cui dall'autunno del 2021 aveva iniziato a prostituirsi, ha incontrato alcuni uomini. Le indagini della Squadra Mobile hanno accertato «l 'uso sistematico di tale struttura ricettiva per l'esercizio della prostituzione». E il meccanismo era sicuro: nella palazzina non ci sono telecamere, l'ingresso al B&B dopo la prenotazione online o telefonica, è garantito da un codice numerico. Non serve che il proprietario sia presente. E infatti il proprietario in questione era totalmente all'oscuro di quanto avveniva nella sua struttura.

Una palazzina in cortina come tante e una piccola Madonna che troneggia all'inizio delle scale. Cristina, nel corso delle audizioni protette, ha confermato che qui nell'ultimo periodo (fra la fine febbraio e l'inizio di marzo 2022), incontrava degli uomini. Ma le strutture ricettive coinvolte nell'inchiesta di Bari su un giro di prostituzione minorile, che ha portato la Procura a emettere un provvedimento cautelare a carico di dieci persone, fra cui due clienti delle ragazzine finiti poi ai domiciliari, sono molte di più. E si arriva anche a Trani e Monopoli.

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Le prinicipali però si scoprono camminando per le strade del centro di Bari e arrivando a superare anche la stazione Centrale e il teatro Petruzzelli. «Il B&B ha cambiato gestione da un paio di anni, mantenendo il nome originario non sapevo che qui venissero delle ragazzine, ma le confesso purtroppo che non mi dice nulla di nuovo. Prenotare una stanza per esercitare la professione è cosa abituale, lo fanno molte donne maggiorenni e io stessa che ho un B&B mi sono trovata in una situazione spiacevole ma non ho potuto far nulla perché quando feci presente alla ragazza che aveva prenotato la stanza per diversi giorni che doveva avvisarmi su eventuali ospiti, mi rispose che stavo violando la sua privacy. Lei era maggiorenne». Annamaria esce dal bar che gestisce da anni in viale dell'Unità d'Italia, superando un negozio di cosmetica si arriva al portone di un altro B&B il cui proprietario era Michele Annoscia, classe 1979. E' proprio lui, sottoposto dal gip all'obbligo di dimora, il 19 gennaio 2022 ad avvisare la madre dei Cristina dei rischi che stava correndo la figlia, ossia che si stava avvicinando al mondo della prostituzione, frequentando persone «poco raccomandabili».

Questo passaggio è stato ritenuto dagli inquirenti sufficienti a dimostrare «la perfetta consapevolezza, in capo all'Annoscia - si legge nelle carte - dei giri di prostituzione che gravitavano intorno alla città di Bari».

Quando però Cristina cambia giro e abbandona quello della “squadra di ragazze”, capitanato da Marilù Lopez e Antonella Albanese, l'attività di prostituzione viene presa in mano da Nicola Basile e qui oltre al cambio della clientela, c'è l'ugrade delle strutture: dai B&B si passa alle lussuose camere d'hotel. Uno degli alberghi in questione si scopre sul lungomare di Bari. «Noi controlliamo sempre i documenti non solo ai clienti ma anche ai loro ospiti - dice il direttore - purtroppo avendo il ristorante all'ultimo piano è possibile che queste ragazzine siano entrate bypassando il controllo alla reception». E in effetti è proprio così. Sempre Cristina in audizione racconta di essere entrata in quell'albergo di nascosto. A portarcela, insieme a un'amica, un facoltoso cliente di 47 anni finito ai domiciliari. Con lui «ci siamo visti tre volte» racconta un'amica di Cristina. Nell'hotel sul lungomare le ragazzine si vedono con l'uomo e con suo amico avvocato, classe 1968, costretto a seguito dell'inchiesta all'obbligo di dimora: «presero una suite con una vasca enorme. Abbiamo avuto rapporti sessuali ed in quella circostanza ci pagarono di più, ci diedero 250 euro a testa. Doveva essere sempre febbraio. Al termine io e Cristina andammo a mangiare a Polignano». L'uomo diceva loro «che ci avrebbe fatto fare un sacco di soldi. In un 'altra circostanza ci diede una carta oro e lui ci disse che non potevamo prelevare più di 20.000 euro a settimana. Questa carta, che riportava il suo nome, la tenne un po' Cristina poi la presi io. Provammo a prelevare ma con il pin che ci aveva dato non permetteva il prelievo».

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