Nessun baby camorrista, nessuna banda di teppisti annoiati e nessun mozzicone di sigaretta lanciato via in modo imprudente, come ipotizzato a inizio indagini. Sarebbe invece un senza fissa dimora di 32 anni, di nome Simone Isaia, l'autore del rogo che questa mattina ha mandato in cenere la "Venere degli stracci" di Michelangelo Pistoletto, a Napoli.
L'uomo è stato fermato in una mensa di via Marina, con le accuse di incendio e distruzione di beni culturali. Le indagini, svolte dalla Squadra Mobile e dal Commissariato Decumani, hanno consentito di individuare e rintracciare il sospettato grazie ad alcune immagini di videosorveglianza.
Uno di questi filmati ha immortalato il piromane nell'atto di tirare fuori l'accendino e dare fuoco agli indumenti che ricoprivano la statua.
La distruzione di un'opera
L'opera d'arte era stata realizzata dall'artista biellese Michelangelo Pistoletto nel 1967. Gli stracci simboleggiavano gli scarti o i rifiuti, che la Venere ha il potere di rigenerare. Lo scorso 28 giugno l'opera era stata installata in piazza del Municipio, nel capoluogo campano, come prima installazione della rassegna 'Napoli Contemporanea 2023'. Un'iniziativa nata con lo scopo di dare spazio all'arte contemporanea nelle strade e nelle piazze della città.
Le fiamme divampate questa mattina, oltre a rendere l'aria irrespirabile, hanno sciolto la statua e ridotto in cenere i vecchi indumenti la adornavano. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco, insieme con gli agenti della polizia municipale. Le fiamme sono state domate, ma questo non è bastato a salvare l'opera, ridotta a una triste carcassa di ferro bruciato. Della statua restano solo pochissimi brandelli di tela di vetroresina.