Il vescovo Crociata: «Amare è dare vita». Il governatore Rocca: «C'è tanto da fare»

Il vescovo Crociata: «Amare è dare vita». Il governatore Rocca: «C'è tanto da fare»
di Laura Pesino
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Giovedì 15 Febbraio 2024, 12:31

LE REAZIONI

«Il femminicidio è l'apice estremo di violenze a cui le donne sono sottoposte quando decidono di porre fine a una relazione. Una violenza che si attua quando l'uomo perde il controllo e il potere che esercita sulla sua partner. Fondamentale fornire alle donne gli strumenti per poter riconoscere sin da subito i primi segnali di violenza all'interno della relazione: il controllo, la limitazione della libertà, la gelosia, tutti atti di violenza di genere». Il duplice omicidio di Nicoletta Zomparelli e della figlia Renée Amato, a Cisterna, sconvolge la comunità e le istituzioni, ripropone un dramma senza fine, spinge ancora a chiedersi in che modo si possa prevenire questa scia di sangue che sembra inarrestabile. Il giorno dopo è quello della riflessione, che si apre con l'intervento del Centro donna Lilith e della sua presidente Francesca Innocenti. Da oltre 30 anni Lilith è accanto a chi subisce violenza e per questo ricorda alle donne che è sempre possibile chiamare il 1522, il numero nazionale antiviolenza gratuito, per essere messe in contatto diretto con il centro più vicino. «Sul nostro territorio spiega la presidente esiste una rete territoriale che, con esperienza pluriennale, è in grado di intercettare la richiesta e accogliere le donne che hanno necessità di assistenza, compiendo una attenta e condivisa valutazione del rischio. Il ruolo dei centri antiviolenza è fondamentale per le donne, che troveranno operatrici esperte in grado di ascoltarle. Per noi le donne non sono mai, in nessun caso, responsabili delle violenze e ricordiamo quanto sia importante raccontare la violenza e la cronaca in maniera oggettiva e non rivitimizzante». Il messaggio è questo: non avere paura, non vergognarsi di chiedere aiuto per salvare la propria vita.
Alla preghiera si affida poi il vescovo di Latina Mariano Crociata, che si stringe al dolore dei familiari e amici delle due donne: «Rinuncio in questo momento a fare analisi e commenti di circostanza dichiara Dico però a chiunque ne ha la possibilità di dedicarsi con amore e passione al lavoro, al servizio degli altri, soprattutto al compito o anche solo alla responsabilità educativa.

Impegniamoci a costruire buone relazioni e senso di rispetto e di accoglienza nei confronti di ogni persona, dovunque e sempre. In questo senso apprezzo e incoraggio il lavoro pastorale ed educativo che svolge la parrocchia di San Valentino in un quartiere che ospita molte belle persone e belle famiglie, che vanno solo incoraggiate ad andare avanti». «Il nostro quartiere, la nostra comunità aggiunge don Paride Bove, parroco di San Valentino - porta con sé il nome di un santo che ha dato la vita per l'amore. Amare è dare vita, non toglierla. Proprio in questo giorno dedicato all'amore dobbiamo fare i conti con l'odio».

Reazioni anche dalla politica. Il presidente della Regione Francesco Rocca parla di un aumento significativo dei femminicidi: «Da un lato probabilmente c'è un lavoro che bisogna fare anche sui maschi autori di violenza o a rischio di essere autori di violenza - spiega - Finalmente assistiamo a una crescita sociale del ruolo della donna e probabilmente anche tutto questo manda in crisi quei maschi che non sono culturalmente e socialmente attrezzati per affrontare questa realtà che deve crescere». Infine, la sindaca di Latina Matilde Celentano: «Una tragedia simile non può lasciare indifferente nessuno. Riflettiamo su quanto ognuno di noi può fare nella prevenzione, nella vicinanza, nel tendere una mano a chi sta vivendo una situazione dai contorni poco definiti, che si può trasformare in un sentimento non sano e potenzialmente pericoloso. L'invito è a chiedere aiuto».

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