Soumahoro, il pm chiede di riunificare i processi alla moglie e alla suocera. Otto Comuni e il Viminale tra le parti civili

La richiesta formulata all’udienza che vede imputati Liliane Muraketete, Marie Therese Mukamitsindo e gli altri due figli. Il giudice scioglierà la riserva il 28 maggio

Soumahoro, il pm chiede di riunificare i processi alla moglie e alla suocera. Otto Comuni e il Viminale tra le parti civili
di Elena Ganelli
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Martedì 23 Aprile 2024, 23:45 - Ultimo aggiornamento: 24 Aprile, 09:33

Saranno probabilmente riuniti i due procedimenti penali che hanno coinvolto la cooperativa Karibu e il Consorzio Aid e che hanno coinvolto i falimiari del parlamentare Aboubakar Soumahoro. E’ quanto ha richiesto ieri mattina il sostituto procuratore Andrea D’Angeli – titolare delle indagini con il collega Giuseppe Miliano – nella prima udienza del procedimento a carico di Liliane Murekatete e Marie Therese Mukamitsindo, moglie e suocera del deputato Soumahoro; del cognato Michel Rukundo e di Ghislaine Ada Ndongo, collaboratrice della Karibu.

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Soumahoro,  il pm chiede di riunificare i processi alla moglie e alla suocera 

I quattro sono chiamati a rispondere di reati fiscali, mancati versamenti e false fatture nell'ambito della gestione delle due associazioni che si occupavano dell'accoglienza di richiedenti asilo e di minori non accompagnati nella provincia di Latina beneficiando di fondi pubblici.

Si tratta della prima tranche delle due indagini per la quale gli indagati erano stati rinviati a giudizio il 15 dicembre dello scorso anno davanti al giudice monocratico del Tribunale di Latina Simona Sergio.

Mentre tale procedimento seguiva il suo iter gli accertamenti sull’operato di Karibu e Aid sono andati avanti e il 30 ottobre scorso Marie Therese Mukamitsindo e Liliane Murekatete sono finite ai domiciliari mentre per Michel Rukundo è stato disposto l'obbligo di dimora.

La Procura aveva anche disposto la misura cautelare reale del sequestro preventivo a fini di confisca, anche per equivalente, del profitto del reato nei confronti degli stessi e di altro soggetto legato a loro da vincoli di parentela, che attualmente si trova all’estero.

In questo caso i reati contestati sono quelli di frode nelle pubbliche forniture, bancarotta fraudolenta patrimoniale per distrazione e auto-riciclaggio avendo riscontrato la Guardia di Finanza rilevato a dispetto degli ingenti fondi erogati numerose criticità nella gestione dalle cooperative (dal sovrannumero di ospiti, agli alloggi fatiscenti, dalle condizioni igieniche carenti al riscaldamento assente, al cibo insufficiente e di scarsa qualità.

Anche in questo caso è arrivato il rinvio a giudizio con la prima udienza davanti al secondo collegio penale fissata all'11 giugno.

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Chi si è costituito parte civile

Alla luce della richiesta della Procura ieri il giudice Sergio ha rinviato all’udienza del 28 maggio quando quasi sicuramente i due procedimenti saranno riuniti in un unico processo. Si sono costituiti parte civile Uiltucs con il segretario Gianfranco Cartisano, 19 lavoratori rappresentati dall'avvocato Giulio Mastrobattista, le amministrazioni comunali di Latina, Aprilia, Pontinia, Monte San Biagio, Fondi, Terracina, Sezze e Roccasecca e ancora il Ministero degli interni attraverso l'Avvocatura dello Stato, il Codacons, il Consorzio Agenzia Inclusione dei Diritti e il commissario liquidatore della Karibu.

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