Latina, nascondeva in casa armi da guerra: agente della penitenziaria arrestata dalla Mobile

Il questore Carmine Belfiore con gli investigatori della Mobile
3 Minuti di Lettura
Venerdì 13 Luglio 2018, 12:19 - Ultimo aggiornamento: 14 Luglio, 11:21

E' clamoroso il ritrovamento di armi a Latina fatto dalla polizia. Gli agenti della Squadra Mobile pontina in collaborazione con il Servizio Centrale Operativo hanno arrestato al termine di una perquisizione una agente della Polizia Penitenziaria in servizio presso la Casa circondariale di Latina. La donna, che ha la qualifica di assistente capo, è stata trovata in possesso, nella propria abitazione ubicata al villaggio Trieste a Latina, di diverse armi.

«Armi importanti» ha commentato il questore di Latina, Carmine Belfiore. «Le ennesime ritrovate dai nostri investigatori qui a Latina. Anche in questo caso il filo che unisce le diverse operazioni è il ritrovamento di armi, munizionamento e silenziatori, che fanno a pensare ad un loro eventuale utilizzo per azioni intimidatorie, ovvero per compiere delitti di tipo predatorio».

Le armi trovate nascoste nell’armadio della camera da letto dell'agente penitenziario dentro una borsa di tela non sono armi qualunque. Intanto una Beretta modello Brigadier, calibro 9x21 con matricola punzonata e soprattutto con canna filettata per l’applicazione di un silenziatore di cui era dotata, un'arma per intenderci per gambizzazioni o esecuzioni. Poi una pistola Sig Sauer modello SP 2022 cal. 9x21 anche questa con matricola punzonata e poi un Revolver marca Smith & Wesson calibro 45 ACP, un bestione capace di sfondare anche superfici blindate, e poi Revolver marca North American Arms modello Mini Master calibro 22 L.R., una cosiddetta pistola da borsetta.
«Sono tutte pistole in perfetto stato di conservazione - spiega il funzionariodella Mobile, Roberto Dalla Costa - complete di caricatori ed accessori, nonché il relativo munizionamento e tutto il materiale per la loro manutenzione erano pronte all’uso». La cosa che ha incuriosito gli agenti è anche il numero di proiettili nascosti insieme alle armi che fa pensare alla necessità di utilizzarle rapidamente all'occorrenza.

La donna alla vista dei poliziotti è trasecolata. Come si sa in caso di ricerca di armi si può procedere d'urgenza e dunque il blitz è stato rapidissimo e totalmente inaspettato. L'agente della penitenziaria non ha saputo fornire una spiegazione alle domande degli investigatori dopo il ritrovamento delle armi. La questura pontina e lo Sco si stanno avvalendo anche del Servizio Polizia scientifica di Roma, per risalire alla provenienza delle armi e accertare se e quando siano state utilizzate in eventi criminosi. Ma soprattutto gli investyigatori pontini vogliono comprendere per conto di chi la donna custodisse le armi.

Dopo essere stata portasta in questura l'assistente capo della penitenziaria è stata indagata in stato di arresto per la detenzione illegale di più armi da sparo, alcune di esse clandestine ed alterate, nonché del relativo munizionamento e come disposto dall’autorità giudiziaria associata presso il reparto femminile della casa circondariale di Rebibbia a Roma.

© RIPRODUZIONE RISERVATA