Maietta, calcio e affari: la pista delle operazioni sospette

Maietta, calcio e affari: la pista delle operazioni sospette
di Giovanni Del Giaccio
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Martedì 24 Aprile 2018, 09:43 - Ultimo aggiornamento: 26 Aprile, 12:41
L'INDAGINE
«Non ci devono arrivà là» Pasquale Maietta parla con il suo uomo di fiducia, Pierluigi Sperduti, dopo che questi è uscito dall'interrogatorio come persona informata dei fatti. Temono che gli investigatori sappiano e non bastano i finanzieri infedeli a dare informazioni, per questo il presidente del Latina calcio - che qualche giorno prima era diventato anche socio di maggioranza dopo l'uscita di Paola Cavicchi - si confronta con Sperduti dopo la testimonianza. Siamo al 18 agosto del 2015, la Guardia di Finanza ha ricevuto dal sistema bancario la segnalazione di operazioni sospette ma esiste già un'indagine che riguarda quella che emerge come una vera e propria galassia Maietta.
Si tratta di operazioni fatta dalla J&M Investments, società partecipata al 100% dall'anonima di diritto svizzero July Investment, prima dell'acquisto delle quote del capitale sociale da parte di Sperduti. Il team manager della squadra di calcio, compagno di Paola Neroni che lavorava nello studio Maietta, riferisce le richieste che gli sono state fatte e il presidente della società capisce al volo che la situazione si fa seria. Per questo, ritengono gli investigatori «Non ci devono arrivà là»
Ma della J&M - una delle società utilizzate per i raggiri del gruppo - è Pietro Palombi a sapere di più. Fu lui, infatti, a costituirla e presiederla. Quando viene chiamato per testimoniare, davanti ai magistrati Luigia Spinelli e Claudio De Lazzaro, afferma senza mezzi termini «l'incarico me lo diede Pasquale Maietta».
Tutto compreso, perché «non ho preso soldi per il mio incarico di amministratore nel quale è succeduto Sperduti». Che secondo lo stesso Palombi non aveva capacità tali da rilevare le quote: «Mi rendo conto che è insolito che uno come Sperduti acquisti le quote di una immobiliare come la J&M e non so come le abbia pagate, forse con la liquidazione ricevuta a seguito di un licenziamento da una fabbrica». Il passaggio avvene per 50.000 euro, soldi che forse, materialmente, Sperduti non ha mai tirato fuori. Con gli investigatori Palombi si sfoga, addossa le responsabilità al dominus della situazione che è Maietta, ma questo nei giorni scorsi non gli ha evitato di finire in carcere.
«Voglio precisare che quando sono uscito dalla J&M per me è stato un sollievo perché tutte le operazioni che venivano fatte e che non comprendevo esattamente mi spaventavano».
Si parla di immobili, alcuni destinati a giocatori del Latina calcio, di rapporti con la Svizzera, di raggiri tra la sede pontina e quella elvetica per utilizzare fondi in nero.
Palombi sa bene qual è la situazione ma continua a essere uno degli uomini che Maietta utilizza nelle sue attività. Nel caso della J&M l'ex presidente del Latina calcio capisce che la Finanza e la Polizia di Stato sono arrivati a un punto importante e per questo cerca - con Sperduti - di sistemare tutto. Troppo tardi.
Giovanni Del Giaccio
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