Migliaia di video pedopornografici nell'iPhone: arrestato un operaio a Latina

Migliaia di video pedopornografici nell'iPhone: arrestato un operaio a Latina
di Marco Cusumano
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Giovedì 7 Marzo 2024, 10:54

IL BLITZ

Un operaio cinquantenne della provincia di Latina è stato arrestato, insieme a un 62enne romano, con l'accusa di detenzione di materiale pedopornografico. La Polizia Postale, dopo aver sequestrato il suo iPhone, ha isolato migliaia di file di natura pedopornografica che vedevano coinvolti bambini anche in tenera età. Per l'uomo, incensurato, è stata disposta la misura cautelare degli arresti domiciliari.

L'operazione rientra in una vasta indagine di contrasto internazionale agli abusi sessuali nei confronti di minori, condotta dal Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica Lazio, in collaborazione con la sezione operativa di Latina.

Tutto è nato da una segnalazione, tramite il Centro Nazionale di Contrasto alla Pedopornografia online, relativa all'utilizzo dei social network e degli spazi di archiviazione virtuali per raccogliere e condividere immagini con minori. A quel punto gli investigatori hanno lavorato, come sempre avviene in casi di questo tipo, sugli indirizzi "IP" per individuare l'origine della connessione e il luogo fisico in cui si trovavano i dispositivi. Il personale specializzato ha così individuato il profilo di un utente destinatario di un decreto di perquisizione emesso dalla Procura della Repubblica di Roma.

Gli agenti si sono presentati a casa dell'indagato sequestrando il suo smartphone e avviando una perquisizione informatica molto approfondita. All'interno c'erano numerosi file di natura pedopornografica che vedevano coinvolti bambini anche in tenera età, così è scattato l'arresto ai domiciliari.
Stesso provvedimento per un uomo di 62 anni, residente in provincia di Roma, che è stato arrestato per detenzione di un ingente quantitativo di materiale pornografico, in questo caso foto e video ritraevano esclusivamente atti sessuali con minori, anche in età prescolare. «L'attenta attività di perquisizione informatica - spiega la polizia Postale - ha permesso di rinvenire nella disponibilità dell'indagato numerosi file di natura pedopornografica, occultati all'interno di spazi virtuali protetti da password, ai quali è stato possibile accedere grazie alle moderne tecniche di indagine». In sostanza venivano utilizzati semplici "cloud" per archiviare migliaia di foto e video e averli sempre disponibili sui propri dispositivi. Un archivio raccapricciante la cui origine dovrà essere verificata dagli investigatori, soprattutto per capire eventuali collegamenti con reti internazionali di pedofili. Gli esperti del Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica del Lazio sono al lavoro su questo aspetto, con il coordinamento del Centro Nazionale di Contrasto alla Pedopornografia online, che analizzerà il materiale sequestrato per individuare eventuali ulteriori responsabilità e per identificare i minori coinvolti.

LA GARANTE

Monica Sansoni, Garante dell'infanzia e dell'adolescenza della Regione Lazio, interviene sull'operazione: «L'obiettivo primario deve essere la formazione dei genitori, che devono essere i primi a vigilare e tutelare i nostri ragazzi. E' giunto il momento di convocare un tavolo tecnico interistituzionale multidisciplinare per raggiungere il maggior numero di genitori possibile».

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