Rapine e minacce di morte, scatta la sorveglianza speciale

Rapine e minacce di morte, scatta la sorveglianza speciale
di Marco Cusumano
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Giovedì 12 Ottobre 2023, 11:35 - Ultimo aggiornamento: 16:36

Atteggiamenti criminali e "bullismo deinquenziale" nei confronti di un numero indefinito di vittime, molte rimaste ignote per paura di denunciare. I giudici del tribunale di Roma hanno emesso una misura di sorveglianza speciale per due anni a carico di un trentenne di Latina con un lungo curriculum criminale, iniziato quando era ancora minorenne. Nel provvedimento i giudici ripercorrono le numerose tappe dell'attività criminale del giovane descrivendolo come una persona estremamente pericolosa caratterizzata da «spregiudicatezza e sfrontata arroganza criminale».

Dalla prima rapina a mano armata, all'età di 16 anni, è stato poi un crescendo di episodi sempre più gravi: lesioni personali, minacce, furti, detenzione di droga, maltrattamenti in famiglia e stalking. Diverse le condanne già collezionate dal giovane, una delle quali a 3 anni per porto di armi clandestine, mentre l'ultimo arresto risale allo scorso anno per rapina ed estorsione, con un pestaggio ai danni di altri ragazzi.

In base al provvedimento di sorveglianza speciale il 30enne non potrà tornare a casa dopo le 21 e uscire prima delle 6,30. Dovrà inoltre restare nel comune di residenza per i prossimi due anni, senza frequentare persone che abbiano subito condanne o misure di prevenzione o sicurezza. Il provvedimento è stato emesso dai giudici Maria Antonietta Ciriaco, Anna Maria Fattori e Alessandra Boffi della terza sezione penale del tribunale di Roma, specializzata nelle misure di prevenzione.

SORELLA NEL MIRINO

Tra gli episodi più gravi, ricostruiti dai giudici sulla base delle indagini svolte dal Nucleo Investigativo dei carabinieri di Latina, l'uomo era particolarmente aggressivo in famiglia, specialmente nei confronti della sorella che era spesso vittima di maltrattamenti fisici e psichici.

Viene descritto come una persona irascibile e violenta, ma spesso i familiari (come avviene di frequente in casi simili) non avevano presentato denunce nella speranza che gli episodi fossero occasionali e che la situazione potesse poi migliorare.

Al contrario, le aggressioni sono aumentate nel tempo fino a raggiungere livelli preoccupanti. In un caso l'uomo minacciò la sorella con un fucile, sparando un colpo in aria mentre urlava minacce di morte. Qualche anno prima, secondo le testimonianze raccolte, l'uomo tentò anche di strangolare la sorella per futili motivi, provocandone lo svenimento. Episodi mai denunciati, anche per paura di ritorsioni, ma che ora sono stati posti all'attenzione dei giudici nella richiesta del provvedimento di sorveglianza speciale, poi accolta.
I magistrati sottolineano la pericolosità del 30enne che, stando a quanto emerge dalle informative di reato, è in grado di «disporre di armi, anche clandestine, con le quali non esita di uscire dalla propria abitazione». Ora l'uomo è detenuto in seguito a una rapina aggravata commessa nel 2021 ma i magistrati hanno ugualmente ritenuto necessario disporre il provvedimento di sorveglianza speciale.

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