La vicenda emerse quando una delle sorelline, con alle spalle una brutta storia di infanzia violata, lasciò a scuola uno scritto da cui trapelavano le violenze subite e gli abusi sessuali: in sostanza lei sarebbe stata vittima di atti sessuali da parte del padre adottivo mentre tutte le bimbe sarebbero state maltrattate ripetutamente per futili motivi. Fu una docente della scuola media frequentata dalla ragazzina ad allertare i Servizi sociali e poi il giudice
dispose l'allontanamento delle minori dalla famiglia.
Le ragazzine sono costituite come parti offese in giudizio tramite l'avv. Claudia Cardenà e chiedono un risarcimento danni di 500 mila euro. L'imputato, difeso dall'avv. Giampaolo Cosimi, non si capacita delle accuse ed è amareggiato per essere stato coinvolto in una vicenda in cui sostiene di non avere alcuna responsabilità, dopo aver assunto il pesante onere di crescere tre figlie adottive. L'udienza di oggi è stata interlocutoria: il processo entrerà nel vivo il prossimo 26 marzo con i primi testimoni.
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