Cagli, rapì e gettò dal ponte l'ex fidanzata
Pena ridotta in Appello: «Non ci fu premeditazione»

Cagli, rapì e gettò dal ponte l'ex fidanzata Pena ridotta in Appello: «Non ci fu premeditazione»
di Gino Bove
2 Minuti di Lettura
Lunedì 16 Giugno 2014, 20:48 - Ultimo aggiornamento: 17 Giugno, 16:59
CAGLI (Pesaro e Urbino) - Rap la ex dopo averla picchiata. Poi la spinse gi da un viadotto alle porte di Fossombrone e si lanci anche lui. Un salto di 15 metri, concluso sul greto di un fiume e che cost a entrambi gravi ferite.

Per Saimo Luchetti, 25enne cagliese, scattarono le accuse di tentato omicidio e sequestro di persona nei confronti della 20enne Andrea Toccacieli. Condannato a dieci anni in primo grado con rito abbreviato, la Corte di Appello ha ridotto la pena a 9 anni e 8 mesi. I giudici hanno escluso l’aggravante della premeditazione, accogliendo la richiesta dei legali difensori Luigi e Cristiano Ciancamerla. Per il collegio difensivo, quello che accadde il 18 marzo 2012 fu la conseguenza di un crescendo emotivo che il giovane non avrebbe saputo controllare. Una perdita di lucidità momentanea, conseguenza di un diverbio. La Corte ha comunque rimesso gli atti alla Procura di Urbino, chiamata a valutare la possibilità di procedere nei confronti di Luchetti per lesioni volontarie gravissime, accusa non contestata in primo grado. Presente in aula anche la madre della Toccaceli. La famiglia della ragazza, oggi ventenne, è rappresentata come parte civile dall’avvocato Maria Raffaella Mazzi. Nessuno ha voluto rilasciare dichiarazioni a margine dell’udienza.

A trovare i due giovani agonizzanti tra i rovi fu un ragazzo che stava facendo jogging alle 8 del mattino. Di Saimo e Andrea si erano perse le tracce da qualche ora. La storia tra i due era già finita da cinque mesi. Luchetti non si sarebbe mai rassegnato alla chiusura di una relazione durata oltre un anno. Avrebbe cercato Andrea con chiamate, sms e un comportamento che gli investigatori ritennero vessatorio. Secondo i difensori di Luchetti, il 25enne non arrivò mai ad incutere tanto timore da costringere la giovane a cambiare il proprio stile di vita. La sera precedente all’evento, il ragazzo avrebbe atteso il ritorno a casa della ex. Un diverbio, qualche parola grossa. Poi i toni si sarebbero alzati fino all’aggressione sul pianerottolo della palazzina. Luchetti avrebbe poi caricato Andrea sull’Audi A3. Una volta raggiunto il cavalcavia della Fano-Grosseto, avrebbe arrestato la vettura e spinto la ragazza oltre il guard-rail. Pochi istanti dopo fu lui a gettarsi da quei 15metri, forse spinto dal rimorso e pensando di aver ucciso Andrea. La giovane fu trasportata d’urgenza all’ospedale Torrette, dove venne sottoposta a un intervento al fegato, conseguenza di una emorragia interna. Luchetti, muratore e ex calciatore in una squadra di terza categoria, riportò diverse fratture agli arti inferiori.
© RIPRODUZIONE RISERVATA