«Una culla per la vita», con la partecipazione dell’ex-sindaco di Milano Letizia Moratti e di Antonella Boari, responsabile tessitura San Patrignano. Un’iniziativa nata ad aprile, in occasione della mostra «Barrique. La terza via del legno» esposta al Salone del Mobile di Milano con le creazioni di 30 celebri architetti e designer, invitati a dar nuova vita al pregiato legno delle piccole botti in cui maturano grandi vini, trasformandoli in oggetti e mobili d’uso quotidiano.
Tutti pezzi realizzati dai falegnami della comunità di recupero per tossicodipendenti San Patrignano, con la finalità di venderli a sostegno di un progetto di adozione a distanza promosso dall'Avsi. Imelde Bronzieri, partendo dall’idea che «come la botte fa invecchiare il vino, la culla alleva il bambino alla vita», aveva partecipato al progetto creando la «Culla Letizia», in omaggio a Letizia Moratti, quale forte sostenitrice dell’iniziativa, ma anche a San Patrignano, inteso come posto di rinascita.
Proposta in tre versioni, una con sacca color panna, azzurra o rosa decorata con note musicali, simbolo dell'azienda Mimisol, la culla ora viene ripresentata al Pitti Bimbo, per proseguirne la commercializzazione, ma questa volta per la tutela della salute dei bambini del Myanmar. Infatti, parte del ricavato delle vendite della culla sarà destinato al sostegno delle attività umanitarie dell’ONG Cesvi nell’ex Birmania, volto a proteggere i bambini dalla malaria, contro la quale ancora non esiste un vaccino ed è prima causa di morte in quella regione. Ogni culla venduta permetterà di salvare 5 vite, attraverso politiche di prevenzione.
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