Kaia Gerber come mamma, la figlia di Cindy Crawford tra le muse di Versace

Versace Official Instagram
di Gustavo Marco Cipolla
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Sabato 7 Aprile 2018, 09:47 - Ultimo aggiornamento: 09:50

Undici capitoli di un libro tutto da sfogliare negli short-movie diretti da Ferdinando Verderi e letti dalle top model, tra le quali Gigi Hadid, Kaia Gerber, Naomi Campbell, Gisele Bündchen e Christy Turlington che, proprio come in un film-mosaico, si trasformano in narratrici per svelare cosa c'è dietro il simbolo della maison Versace che della figura mitologica della Medusa ne ha fatto una bandiera di stile ed eleganza made in Italy nel mondo. Gianni Versace desiderava un'immagine forte e seducente per rappresentare la casa di moda da lui fondata dopo essersi trasferito da Reggio Calabria a Milano dove lo stilista ha mosso i suoi primi passi nell'universo della moda.
 

 


Un'effigie che raccontasse la bellezza delle sue irriverenti e non convenzionali creazioni che avrebbero pietrificato con lo sguardo chi le osservava, perché talmente belle da restarne incantati. E una volta viste non sarebbe stato più possibile tornare indietro. Il fascino sublime della Magna Grecia, il richiamo alla mitologia e al mondo ellenico, all'Iliade e all'Odissea, portarono il designer ad una scelta precisa. Una scelta che diventerà l'icona della maison: la Medusa. Secondo il mito, Medusa era una bellissima fanciulla di cui il dio Poseidone si innamorò, la rapì e giacque con lei in uno dei templi della dea Atena che per invidia e vendetta trasformò la ragazza in una creatura mostruosa. "The Medusa story" è un racconto che arriva, 20 anni dopo la scomparsa del genio Gianni, fino al testimone raccolto con forza e determinazione da Donatella Versace che sulla scia del passato ha saputo guardare al futuro, continuando, nel rispetto e nella rivalutazione dell'heritage lasciata dal fratello, il lavoro di quella che tutti ormai chiamano la maison della Medusa.

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