Attentato Mosca, la teoria della "false flag". I critici di Putin: «Pretesto come nel 1999 per la guerra in Cecenia»

critici Putin: «Pretesto per alzare il livello contro l'Ucraina»: ecco perché potrebbe essere stata un'operazione false flag
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Lunedì 25 Marzo 2024, 11:24 - Ultimo aggiornamento: 26 Marzo, 07:22

E se l'attentato a Mosca fosse una false flag? Cioè un pretesto per il Cremlino per alzare il livello della guerra in Ucraina? Sì, sta circolando anche questa teoria e arriva da diversi critici del presidente russo Vladimir Putin che accusano il governo di aver effettuato la sparatoria in un locale di Mosca come operazione "false flag" per giustificare l'escalation contro l'Ucraina.

Attentato Mosca, cosa è successo

L'attentato è stato compiuto venerdì da un gruppo di uomini armati che ha aperto il fuoco al Crocus City Hall, un grande locale per concerti musicali nella parte occidentale di Mosca.

Nella strage sono state uccise 137 persone. Gli attentatori si sono filmati mentre davano la caccia agli spettatori. Uno di loro ha urlato "Allahu Akbar". Putin, ha tirato in ballo un coinvolgimento di Kiev. Il Servizio Federale di Sicurezza russo (FSB), così come gli alti funzionari russi, lo hanno definito un "attacco terroristico". Le autorità russe hanno dichiarato di aver arrestato 11 persone collegate all'attacco, tra cui quattro che sarebbero state direttamente coinvolte. Poco dopo l'attacco, lo Stato Islamico (IS) ha rivendicato la responsabilità dell'attacco. Nel suo primo discorso sulla situazione, Putin ha affermato che entità ucraine si sono coordinate con gli uomini armati per aiutarli a cercare di fuggire oltre il confine con l'Ucraina. 

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Attacco terroristico in Russia: è una false flag?

Su Twitter, i critici di Putin e del governo russo hanno sostenuto che la sparatoria fosse una false flag architettata dal Cremlino, da usare come pretesto per una successiva escalation della guerra in Ucraina, in corso dal febbraio 2022.

«Le sparatorie a Mosca mi fanno pensare a due cose: l'assoluta mancanza di sicurezza per la gente comune, nonostante l'apparato di polizia in continua crescita; e in secondo luogo, c'è puzza di operazione false flag», ha scritto nel suo post Boris Bondarev che si descrive su X come "diplomatico russo in esilio".

False flag, cos'è

False flag significa letteralmente "falsa bandiera". Un'operazione sotto falsa bandiera è una qualsiasi operazione commessa con l'intento di mascherare l'effettiva fonte di responsabilità e incolparne un'altra. Consiste in una tattica segreta perseguita con operazioni militari, attività di intelligence o spionaggio, condotte in genere da governi, servizi segreti, progettata per apparire come perseguita da altri enti e organizzazioni.

Il termine ha anche acquisito il significato di un'operazione eseguita da un paese contro sé stesso per farne ricadere la responsabilità su paesi nemici od organizzazioni terroristiche, fornendo così un pretesto per una repressione interna o un'aggressione militare verso uno stato estero.

Il precedente simile: la guerra con la Cecenia

Su Newsweek viene fatto un altro collegamento: il paragone con un incidente simile del 1999, in cui presunti atti di violenza furono usati per giustificare la guerra con la Cecenia.

«La Russia è uno Stato di polizia che fallisce ogni volta che cerca di sorvegliare qualcosa che non siano manifestanti pacifici disarmati», ha scritto il giornalista Alexey Kovalyov in risposta a Bondarev. «Oppure sono più che mai convinto che gli attentati di Mosca del 1999 siano stati davvero una false flag per Putin».

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Gli attentati del 1999

L'attentato a cui si fa riferimento è quello dell'8 settembre 1999, quando nella notte una bomba esplose e distrusse un edificio di nove piani, nel quartiere Piciatniki, alla periferia di Mosca. Morirono 92 persone, ci furono 200 feriti. Cinque giorni dopo (il 13 settembre) ci fu una nuova esplosione: un'altra bomba che distrusse un edificio di sette piani sempre a Mosca, lungo il viale Kashirskoe. Morirono 118 persone, tra cui 13 bambini. Entrambi gli attacchi non furono rivendicati ma furono usati per promuovere l’intervento russo in Cecenia.

«Non ha senso fare grandi dichiarazioni sulla sparatoria di Mosca, ma non escluderei un'operazione a bandiera falsa», ha scritto il ricercatore Pekka Kallioniemi. «È quello che l'FSB/Putin ha fatto nel 1999 per giustificare la seconda guerra cecena e migliorare la popolarità e l'immagine di sé stesso come leader forte».

Raggiunto da Newsweek per un commento, Rajan Menon, esperto di conflitti militari russi del think tank Defense Priorities, ha affermato che ci sono troppe speculazioni e poche prove per fare proclami definitivi sulla situazione.

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«Troppe teorie vengono ventilate in mezzo a un enorme deficit di prove, quindi qualsiasi cosa io aggiunga contribuirebbe alla marea di affermazioni prive di fatti», ha dichiarato.

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