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La responsabile dell'attacco è una donna che negli anni passati ha lavorato ad Amazon Web Service, dove si trova il database “violato” di Capital One, uno dei maggiori clienti del colosso di Jeff Bezos. Thompson è molto attiva su Twitter con commenti sugli ultimi programmi disponibili ma anche sull'eutanasia del suo gatto Millie, «una delle esperienze più dolorose della mia vita». Nelle settimane scorse ha postato anche riferimenti al suo stato di salute mentale, spiegando di voler entrare in centro per disturbi mentale. «Ho una lunga lista di cose che assicureranno il mio involontario allontanamento dal mondo» ha twittato. L'Fbi ha notato Thompson online per la sua audacia nel definirsi una hacker: la donna è l'organizzatrice di un gruppo del social network Meetup chiamato Seattle Warez Kiddies, che «accoglie chiunque apprezzi lo sviluppo di programmi e l'hackeraggio».
Gli agenti federali hanno seguito le sue tracce sul web e sono riusciti a identificarla come l'autrice dei post su Twitter e Slack in cui descriveva l'attacco a Capital One.
Il nickname usato era “erratic”. Secondo i documenti depositati in tribunale, Thompson ha rubato 140.000 codici fiscali e 800.000 numeri di conti correnti bancari, oltre alle informazioni di carte di credito e domande per ottenere carte di credito fra il 2005 e il 2019. Complessivamente i dati di 106 milioni di persone sono stati rubati. L'Fbi ritiene che Thompson abbia ottenuto l'accesso ai dati tramite un errore di configurazione di un firewall di un'applicazione web: questo ha consentito alla hacker di comunicare con il server che conteneva le informazioni e ottenerle.
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