Chelsea e Ivanka ci sono riuscite per anni. Solo l’anno scorso, la figlia di Hillary e Bill Clinton, ha rotto il reciproco silenzio e ha lamentato che Ivanka, accettando di diventare consulente del padre, aveva prestato il suo nome «alla crudeltà, l’incompetenza e la corruzione» dell’Amministrazione Trump.
Nel ristretto giro dell'alta società newyorchese, Ivanka, Chelsea e Georgina si conoscevano bene. Nel 2016, Georgina stette a guardare le due amiche che dovevano fingere di essere impermeabili allo scontro furioso fra i due contendenti presidenziali, e in una intervista esclamò: «Sono buona amica dei figli di Trump, sono contenta che non ci sia stata una lotta fra i nostri padri, e sono contenta di aver evitato tutto il fango che è stato lanciato». Allora Georgina espresse anche ammirazione per Ivanka, che definì «una stupenda persona».
Adesso il fango viene lanciato contro suo padre, e Georgina deve imitare Chelsea e sorridere stoica. Autrice di libri per giovani e fondatrice di un’associazione di beneficenza per i bambini indigenti, la figlia minore dell’ex sindaco di New York è una nota campionessa di equitazione. A 37 anni viene definita una «donna d’acciaio». Dopotutto è cavallerizza da quando aveva 4 anni, è stata olimpionica e medaglia di bronzo ai giochi PanAmericani, cavalcando un animale di due tonnellate e saltando con leggera eleganza barriere che farebbero paura a chiunque. Due volte è caduta da cavallo riportando ferite serie, per poi ritornare a gareggiare con ancor più determinazione.
Persona molto più pubblica della sorella maggiore Emma, Georgina presta spesso il suo volto e il suo nome a iniziative glamorous per la raccolta di fondi per iniziative umanitarie. E in queste iniziative incontra con frequenza sia Ivanka che Lara, la cognata di Ivanka, moglie di Eric, il figlio minore di Trump. Le tre donne ad esempio hanno partecipato in ottobre a un fastoso gala per la raccolta di fondi per salvare i cani randagi.
Nel 1999, Ivanka e Georgina, quando erano ancora ragazze, sono state al centro anche di un documentario sui figli dei ricchi, e tutte e due epressero un simile disagio per il fatto di avere un cognome così noto e immediatamente riconosciuto, che impediva loro di potersi godere le proprie giovani vite nell'anonimato: «Il mio cognome mi pesava perchè venivo gudicata solo perché ero la figlia di qualcuno» ha detto Georgina in una intervista alla Reuters nel 2016. Da allora però tutte e due si sono abituate ai propri cognomi potenti, e li usano sia per i loro affari che per le loro carriere.
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