Sognavano la Spagna ma finiscono in Brasile: migranti morti alla deriva nell’Atlantico

La barca ritrovata dai pescatori di Bragança: a bordo 9 cadaveri. La piroga era partita a gennaio dalla Mauritania verso la Canarie, poi ha perso la rotta

Sognavano la Spagna ma finiscono in Brasile: migranti morti alla deriva nell’Atlantico
di Francesca Pierantozzi
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Venerdì 19 Aprile 2024, 07:09

La barca deve avere lasciato le coste della Mauritania poco meno di tre mesi fa, qualche giorno dopo il 17 gennaio. Forse è partita da quella che chiamano la grande spiaggia dei pescatori, vicino alla capitale Nouakchott, di notte, come fanno quasi tutti. La direzione da tenere: il nord, verso le isole Canarie, verso la Spagna, l'Europa. Ma è stata aspirata dai venti e le correnti dell'Atlantico, trascinata in una deriva infinita. La piroga, affusolata, lunga dodici metri, una di quelle più povere, tutta in legno, senza alluminio, senza le pitture a colori vivaci che servono da amuleto contro le intemperie, ha perso le coste africane, non è riuscita a tenere puntata la prua verso nord e ha finito il suo naufragio a oltre 4.800 chilometri più a ovest, dall'altra parte dell'oceano, in Brasile.

L’AVVISTAMENTO

Sono dei pescatori di Bragança sulla costa settentrionale dello stato di Parà che l'hanno avvistata e hanno capito subito, perché non è la prima volta che una piroga africana arriva su queste coste dove non dovrebbe mai arrivare. A bordo, solo morti. Nove cadaveri in avanzato stato di decomposizione, otto ammucchiati a bordo, uno che galleggiava vicino alla barca, tutti ancora con qualche abito e documento, abbastanza per capire da dove arrivavano anche se non ancora chi sono. I lavori di identificazione sono cominciati a Belem, dove i corpi sono stati trasportati. Secondo le prime informazioni tutti presentano segni di malnutrizione e disidratazione. A bordo dovevano essere molti di più, circa 25, a giudicare dai giubbotti salvagenti e da altri oggetti ritrovati, come hanno raccontato gli agenti della guardia costiera intervenuti nelle operazioni di recupero dell'imbarcazione. Circa quindici persone potrebbero essere morte e disperse in mare. «Le vittime sono migranti provenienti dal continente africano, probabilmente dalla Mauritania, ma potrebbero esserci anche persone di altre nazionalità forse del Mali» si legge in un comunicato della polizia federale del Parà. In un primo momento la polizia brasiliana aveva parlato di migranti provenienti da Haiti, ipotesi poi scartata dopo una prima analisi degli elementi a bordo che raccontano senza lasciare dubbi la lunga odissea affrontata dall'imbarcazione. Le autorità brasiliane hanno preso contatto con la Mauritania e con parenti di persone, quasi tutti giovani e giovanissimi, salpati dalle coste e di cui si sono perse le notizie.

La piroga, cui le onde di questi mesi hanno lasciato un'ombra di verniciatura bianca e blu, è stata avvistata da un peschereccio sabato scorso, 13 aprile. È stata poi la guardia costiera a trasportare con cautela l'imbarcazione a riva. Secondo Jose Roberto Peres, capo della polizia federale di Parà, l'imbarcazione deve aver navigato alla deriva per circa 4800 chilometri.

ROTTA MALEDETTA

La rotta dei migranti dalla Mauritania verso le Canarie è considerata una delle più pericolose del mondo. Solo nel 2024 sono 14mila le persone riuscite a sbarcare sulle coste delle isole spagnole, sei volte di più rispetto allo stesso periodo del 2023, secondo il ministero degli Interni spagnolo. Impossibile invece determinare il numero delle vittime disperse in mare, rapite dalle forti correnti che tendono a spingere verso l'oceano aperto imbarcazioni troppo leggere per affrontare quelle acque. Ufficialmente, sono 1400 i corpi ripescati nel 2023 secondo i dati dell'Acnur, l'agenzia dell'Onu per i rifugiati, ma mancano i dati sui naufragi di chi viene risucchiato dall'oceano. Secondo un'inchiesta dell'agenzia Associated Press, nel 2023 sono almeno sette le piroghe delle Mauritania ritrovate alla deriva al largo delle coste brasiliane o caraibiche, con a bordo un carico di morti. A febbraio l'Unione Europea ha annunciato lo stanziamento di 210 milioni di euro per aiutare la Mauritania a lottare contro i trafficanti e a rafforzare i controlli sulle partenze delle barche di migranti verso l'Europa. In una riunione a Nouakchott con funzionari inviati da Bruxelles, il governo mauritano ha ammesso la sua impotenza davanti al numero crescente di migranti che attraversano le frontiere terrestri per arrivare sulle coste e cercare di trovare posto su una delle barche, quasi sempre piroghe di legno come quella ritrovata in Brasile, e affrontare la traversata di circa mille chilometri che separa la Mauritania dalle Canarie, prima terra europea per chi arriva dal'Africa occidentale.

La Mauritania è uno dei paesi più stabili del Sahel ed è considerata dall'Europa come un partner chiave nella lotta contro il terrorismo. Il paese accoglie circa 150 mila rifugiati dal Mali.

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