Sangue e occhi di animali. Ma anche inneschi non esplosivi, capaci di provocare fiammate. In ambasciate e consolati ucraini di sei Paesi europei sono stati recapitati pacchi inquietanti, intrisi di sangue, con tessuti animali e occhi di pesce. Messaggi raccapriccianti, minacciosi, che sono arrivati anche in Italia. A Roma e a Napoli. E in Spagna, Ungheria, Olanda, Polonia e Croazia. Ma anche al consolato ucraino a Brno, nella Repubblica Ceca. E un allarme bomba in Kazakstan. Il ministro degli Esteri di Kiev, Dmytro Kuleba, parla di «campagna ben pianificata di terrore e intimidazione nei confronti di ambasciate e consolati dell'Ucraina. Tuttavia aggiunge sono tentativi futili, continueremo a lavorare efficacemente per la vittoria». I pacchi risultano spediti da un solo Paese, ma nei giorni scorsi altri erano stati recapitati (e intercettati) in Spagna. E ieri la segnalazione di un plico sospetto ha provocato l'evacuazione della rappresentanza diplomatica a Madrid.
L'INDAGINE
Il portavoce del ministero degli Esteri di Kiev, Oleg Nikolenko, ricorda che lettere esplosive sono arrivate in Spagna al premier Pedro Sanchez e a strutture militari, oltre che all'Ambasciata.
In Croazia, il pacco è arrivato alle Poste ma il personale d'Ambasciata non è andato a ritirarlo e ha avvertito la polizia. In contemporanea con la ricezione dei pacchi insanguinati, Zelensky ha rotto gli indugi e annunciato che il Consiglio nazionale per la sicurezza e difesa ucraino ha chiesto al governo di presentare al Parlamento una legge per mettere al bando le organizzazioni religiose pro-Russia, in particolare la Chiesa ortodossa forte di circa 10mila sacerdoti che rispondono a Mosca e al patriarca Kirill, schierato pesantemente a favore dell'invasione. I servizi segreti di Kiev e la Guardia nazionale ipotizzano pure che vi sia la mano dei Pope dietro i pacchi insanguinati.
I SOSPETTI
Il servizio di sicurezza di Kiev ha svolto negli ultimi giorni decine di perquisizioni in chiese e monasteri ortodossi legati a Mosca «per proteggere la popolazione da provocazioni e atti terroristici». Gli uomini del controspionaggio sono entrati in strutture delle regioni di Zhytomir, Rivne e Zaparpattia, nel monastero maschile di San Nicola di Khust, in Transcarpazia, e nel convento di Sant'Anastasia Stauropygny, nell'eremo collegato dell'icona della Madre di Dio e in altre chiese e conventi, e li hanno passati al setaccio trovando materiale contro Kiev. Lo Sbu (i servizi ucraini) ha interrogato i capi religiosi e sequestrato letteratura che nega l'esistenza del popolo ucraino, della sua lingua, e del diritto dell'Ucraina a essere uno Stato. Vi sarebbero nei monasteri diversi sabotatori. Trentatré preti sono stati arrestati per connivenza coi russi. La Chiesa ortodossa che risponde invece a Kiev e al patriarca Bartolomeo in Turchia conta su 7mila pope. Tutti i nostri organismi di sicurezza sono chiamati a intensificare le misure per identificare e contrastare la attività sovversive dei servizi speciali russi nell'ambiente religioso, garantiremo la nostra indipendenza spirituale. dice Zelensky -. Non permetteremo a nessuno di minare dall'interno l'Ucraina, e di costruire un Impero nella nostra anima. L'ex presidente russo Medvedev accusa Kiev di essere nemica della religione ortodossa.