Secondo il sistema giudiziario samoano le due condanne non si sommano ma si scontano nello stesso momento. Sarebbe dovuto uscire, quindi, a dicembre del 2015. Nessuno, però, gli ha mai detto che le porte della sua cella erano, per lui, ormai aperte. Così è rimasto in galera con la speranza che, prima o poi, arrivasse anche il suo momento.
"Nessuno mi aveva detto quando sarebbe finita la mia prigionia - ha raccontato Sio - Avevo smesso di contare i giorni".
L'errore è stato notato dal giudice della Corte suprema samoana, Leiatualesa Daryl Clarke, perché Sio Agafili era stato convocato sulle aggressioni che ci sono state durante una fuga di massa avvenuta proprio alla prigione di Tanumalala, dove era detenuto. Controllando le carte è emerso l'errore. In quel momento stavano ascoltando le parole di un uomo libero, detenuto ingiustamente da ormai 5 anni.
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