Putin minaccia le basi Nato: «Colpiremo gli F16 ovunque si trovino». Farnesina: non vincerebbe una guerra mondiale

Lo zar: «I caccia occidentali saranno un obiettivo legittimo ovunque si trovino»

Putin, minacce alle basi Nato: «Siamo pronti a colpire gli F16 occidentali ovunque si trovino»
di Marco Ventura
3 Minuti di Lettura
Venerdì 29 Marzo 2024, 00:04 - Ultimo aggiornamento: 15:55

L’idea che la Russia voglia attaccare la Nato è una «totale assurdità», dice Vladimir Putin incontrando i piloti militari nella regione di Kver. Eppure, se gli F-16 occidentali attesi dall’Ucraina «decolleranno dalle basi di Paesi terzi, queste saranno obiettivi legittimi». E alla conseguente domanda se debbano considerarsi nel mirino anche le basi Nato, Putin risponde secco: «Vale in qualunque punto si trovino gli aerei da guerra che l’Occidente sta fornendo all’Ucraina». Le affermazioni «su una presunta nostra intenzione di attaccare la Nato sono un nonsenso», precisa. «Gli Stati Uniti spendono per la difesa dieci volte quello che spendiamo noi. Rappresentano il 39 per cento della spesa militare globale, la Russia il 3.5. Allora possiamo essere noi a scatenare una guerra contro la Nato? È delirante pensarlo». 

LE MINACCE

Tuttavia, sugli F-16 lo Zar evoca la guerra nucleare, in chiave difensiva. «Sono aerei in grado di portare armi atomiche, questa è una cosa di cui dobbiamo tener conto nel pianificare le nostre operazioni militari». Insomma, un discorso ambiguo, all’apparenza sulla difensiva, in realtà minaccioso. Rassicurante per i russi. «Gli F-16 non cambieranno la situazione sul campo di battaglia, noi li distruggeremo così come distruggiamo i loro carri armati, i blindati e altri equipaggiamenti, compresi i lanciarazzi multipli». La superiorità aerea è stata per Mosca la chiave dell’insuccesso della controffensiva ucraina la scorsa primavera, gli incursori di Kiev sono stati martellati dall’aria, con i caccia e i droni. In compenso, gli ucraini si sono potuti difendere soltanto grazie al potenziamento delle difese aeree che ha costretto i caccia russi a lanciare i missili dal territorio della Federazione. L’arrivo dei previsti 42 F-16 occidentali, con piloti ucraini formati per lo più in Danimarca, darebbe a Kiev la possibilità di colpire in profondità e ingaggiare guerra d’attrito anche nei cieli, per quanto resti la superiorità aerea russa. 

Caccia russo Su-35 colpito da fuoco amico precipita in Crimea. Putin: «Colpiremo gli F16 anche nelle basi Nato»

Proprio ieri, un caccia di Putin si è inabissato nel Mar Nero vicino alla costa della Crimea, a Sebastopoli. Il pilota si è eiettato ed è stato recuperato a 200 metri dalla riva. Ma droni e missili russi hanno bersagliato anche ieri notte le città ucraine. Il ministro degli Esteri di Kiev, Dmytro Kuleba, incalza gli alleati, in particolare gli Usa, perché si sbrighino a inviare le armi promesse, a cominciare dall’antiaerea, dai Patriot. «La capacità ucraina di contrastare la minaccia aerea russa e imporre costi alle loro forze aerospaziali rimane importante per l’esito della guerra», dice. 

 

Alle minacce di Putin alla Nato risponde il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani. «Mi pare molta propaganda, non credo che Putin lo farà, dubito voglia la guerra mondiale, perché poi non la vincerebbe, non credo gli convenga. La sicurezza russa ha fatto una pessima figura con l’attentato di giorni fa, i servizi non sono riusciti ad anticipare né a prevenire l’attacco. E adesso Putin cerca di distogliere l’attenzione dicendo che la colpa è dell’Ucraina, poi degli americani». Per il portavoce della Casa Bianca, John Kirby, le accuse ad americani e britannici sono «sciocchezze della propaganda russa. L’Isis è l’unico responsabile dell’attacco» al Crocus City Hall. A sottolineare che se la Russia non sarà fermata in Ucraina «molto rapidamente» porterà la guerra in territorio Nato è il presidente ucraino Zelensky. «Al momento siamo noi, poi il Kazakhstan, poi gli Stati Baltici, poi la Polonia, poi la Germania».

© RIPRODUZIONE RISERVATA