La capitolazione, non solo sul campo, ma davanti al mondo, è arrivata in mattinata quando la Russia ha fatto sapere di avere promosso Genichesk, cittadina a nord ovest della Crimea, quale capoluogo della regione di Kherson. Insomma, quello spostamento di bandierine sulle mappe sta a significare che le forze armate di Mosca hanno di fatto perso il controllo di gran parte della regione conquistata a carissimo prezzo, decine dui migliaia di morti, nei mesi scorsi. La promozione non è stata nascosta: è stata annunciata da una fonte dell'amministrazione locale filo-russa citata dall'agenzia di stampa Tass. «Oggi il capoluogo temporaneo della regione di Kherson è Genichesk. Tutte le principali autorità sono concentrate lì», ha affermato. Genichesk, città sulle rive del Mar d'Azov, è sotto il controllo russo dal 27 febbraio, cioè dall'inizio dell'invasione: in 9 mesi i russi sono tornati al punto di partenza.
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— Il Messaggero (@ilmessaggeroit) November 12, 2022
Una mappa "vecchia" di due mesi: in realtà ora Mosca controlla effettivamente solo le due regioni del Donbass (capoluoghi Luhansk e Donetsk) che ospitano storicamente una vasta comunità filorussa, mentre le regioni di Zhaporizhia e soprattutto di Kherson non possono più essere considerate sotto il pieno controllo dell'esercito russo
Sulla sinistra, in basso, la cittadina di Genichesk che i russi hanno promosso capoluogo dopo essersi ritirati da Kherson
La perdita di Kherson non cambia solo i colori sulle mappe, ma allontana a dismisura un altro degli obbiettivi chiave per i generali russi: tra le truppe di Mosca e la città portuale c'è adesso la stessa Kherson pavesata a festa per il ritorno sotto il controllo di Kiev.
E poi c'è l'efficacia dalla controffensiva dell'Ucraina che ha allontanato prima i russi dalla zona di Zaporizhia per poi proseguire più a sud completando il fronte dell'avanzata fino alla costa del Mar Nero costrigendo le forze russe a ritirarsi per decine e decine di chilometri.
Al momento la bandiera russa sventola senza timori solo nel Donbass che la Russia considerava già suo da anni.