Hollywood, attori e sceneggiatori scioperano insieme per la prima volta dal 1960: la protesta contro i colossi dello streaming

L'associazione che rappresenta i produttori ha negato che gli enormi cambiamenti in corso nell'industria dello spettacolo abbiano un impatto nefasto su scrittori e interpreti

Sciopero, attori e sceneggiatori si fermano a Hollywood: la protesta contro i colossi dello streaming
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Giovedì 13 Luglio 2023, 12:32 - Ultimo aggiornamento: 22:24

Sciopero di attori e sceneggiatori a Hollywood. È il primo sciopero congiunto dal 1960. La contrattazione tra i produttori e gli interpreti di cinema e tv è saltata alla mezzanotte di Los Angeles (le 9 in Italia). Il sindacato Sag-Aftra ha proclamato ufficialmente la mobilitazione questa mattina e venerdì le star del piccolo e grande schermo si uniranno ai colleghi scrittori nei picchetti che da inizio maggio paralizzano l'industria dello spettacolo statunitense. 

Sciopero di attori e sceneggiatori a Hollywood

È il primo sciopero degli attori contro l'industria cinematografica e televisiva dal 1980 e la prima volta che attori e sceneggiatori incrociano le braccia contemporaneamente dal 1960, quando a capo dell'ordine degli attori (che allora si chiamava Screen Actors Guild) c'era Ronald Reagan.

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Il comunicato sindacale

«Dopo più di quattro settimane di trattativa, l'Alliance of Motion Picture and Television Producers (Amptp), l'associazione che rappresenta i principali studi di produzione e di streaming - tra cui Amazon, Apple, Disney, NBCUniversal, Netflix, Paramount, Sony e Warner Bros Discovery - non si è mostrata disponibile a offrirci un accordo equo», si legge nel comunicato della Sag-Aftra, l'ordine che riunisce circa 160.000 attori. «Dall'inizio dei negoziati, il 7 giugno, - prosegue la nota - i nostri rappresentanti hanno investito ogni giorno, fine settimana e festività, a lavorare per un accordo che proteggesse noi attori e artisti. Negli ultimi dieci anni, il nostro compenso è stato gravemente eroso dall'ascesa dello streaming.  Inoltre, l'intelligenza artificiale rappresenta una minaccia cruciale per le professioni creative e tutti gli attori e gli artisti meritano un contratto che li tuteli dallo sfruttamento del proprio volto e talento senza consenso e retribuzione.

L'Amptp ha negato che gli enormi cambiamenti in corso nell'industria dello spettacolo e nell'economia in generale abbiano un impatto nefasto su chi lavora per loro. Le risposte dei produttori alle nostre proposte non sono state adeguate. I 90 anni della nostra storia sindacale, sono la prova di quello che possiamo raggiungere se restiamo uniti e determinati. Per il futuro della nostra professione, restiamo uniti».

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La versione degli studi di produzione e streaming

Di segno opposto, ovviamente, il comunicato rilasciato dagli Studios verso l'1 di notte, appena il tavolo è saltato: «Siamo profondamente delusi dal fatto che la Sag-Aftra abbia deciso di abbandonare la vertenza. È stata una scelta del sindacato, non nostra. Ha respinto la nostra offerta di un aumento storico dello stipendio minimo e dei diritti d'autore, tetti molto più alti ai contributi pensionistici e sanitari e una protezione rivoluzionaria dall'intelligenza artificiale. Invece che continuare a trattare, il sindacato ci mette tutti in una situazione che aggraverà le difficoltà economiche di chi lavora nell'industria dello spettacolo e dipende da essa per il proprio sostentamento».

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