Tappi per le orecchie, sei miliardi di dollari di risarcimento ai militari americani che hanno perso l'udito dopo l'utilizzo durante le missioni all'estero

Dispositivi impiegati anche in Afghanistan e Iraq

Sei miliardi di dollari per chiudere le cause con i veterani: la mossa del colosso 3M per risolvere "il problema dei tappi"
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Martedì 29 Agosto 2023, 17:15 - Ultimo aggiornamento: 17:22

Centinaia di migliaia di richieste di risarcimento sono state avanzate da veterani americani a causa del malfunzionamento di tappi per le orecchie usati mentre erano in servizio, e che avrebbero provocato loro danni permanenti come la perdita dell'udito o l'acufene. I dispositivi, acquistati dall'esercito americano dal 2003 al 2015, sarebbero stati utilizzati anche in Afghanistan e in Iraq. Per questo motivo, il colosso manufatturiero 3M, responsabile della loro realizzazione, dovrà pagare 6 miliardi di dollari per indennizzare le vittime, risolvendo così uno dei più grandi illeciti nella storia degli Stati Uniti.

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Tappi per le orecchie, risarciti i veterani americani

A partire dal 2023, la società americana avrà sei anni per risarcire le vittime. Cinque miliardi di dollari sono in contanti e 1 miliardo sono in azioni. Gli analisti stimavano un esborso per 3M tra i 10 e i 15 miliardi di dollari.

Ma come riportato anche dal Washington Post, si è arrivati all'accordo senza ammissione di responsabilità, affermando anzi che quei tappi sono sempre stati «sicuri ed efficaci se usati correttamente».

Una posizione non condivisa dalle forze armate, che nel 2016 hanno fatto emergere il problema grazie alla causa di un informatore per conto del governo degli Stati Uniti. Secondo quest'ultimo, infatti, il produttore sapeva che i suoi tappi per le orecchie non funzionavano in modo così sicuro come affermava.

Secondo gli avvocati delle vittime, «questo storico accordo rappresenta una straordinaria vittoria per le migliaia di uomini e donne che hanno servito coraggiosamente il nostro Paese e sono tornati a casa con danni all'udito che gli hanno cambiato la vita». 

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