Se uscirà dal carcere, se non sarà ricordata per sempre come la peggiore serial killer dell’Australia, dovrà ringraziare una scienziata spagnola, Carola Garcia de Vineusa, leader di una squadra di ricercatori che ha fornito prove concrete per la concessione della grazia. Kathleen Folbigg, 56 anni, è australiana ed era stata accusata di avere ucciso i suoi quattro figli. Nel 2003 era stata condannata a 40 anni di carcere. Ma ora, grazie alla ricerca condotta dalla scienziata spagnola, è emerso che sia la Folbigg sia due sue figlie sono risultate portatrici di una rara variazione genetica. Questo dimostra che Kathleen non ha soffocato i figli, ma che sono morti per cause naturali. Il caso è stato riaperto e ora il giudice ha chiesto al governatore del Nuovo Galles del Sud di liberare la donna, perché sussistono «ragionevoli dubbi sulla sua colpevolezza».
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LE TAPPE
Cosa è successo? Bisogna tornare indietro di oltre trent’anni.
«Sarah è morta con un po’ d’aiuto» c’è scritto. Al processo spiega che si riferiva all’aiuto di Dio. La donna aveva anche annotato: «Sono senza dubbio la figlia di mio padre». E anche questo era risultato sospetto visto che l’uomo, quando Kathleen aveva 18 mesi, accoltellò la madre. Si tiene il processo, Kathleen diventa per tutti «la peggiore serial killer di Australia»: condanna per omicidio volontario dei figli, ad esclusione del primogenito, per il quale la sentenza parla solo di omicidio colposo. Lei si è sempre dichiarata innocente, sostenendo che i figli erano morti per cause naturali. A sua difesa si sono formati comitati, associazioni, ci sono petizioni sul web. Nel processo a sostegno della condanna era stata citata una legge postulata da un pediatra britannico, Roy Meadow, secondo il quale una morte è una tragedia, due generano un sospetto, tre sono degli omicidi fino a prova contraria.
Eppure, una perizia sulla base delle autopsie, aveva stabilito che non c’erano prove dei soffocamenti e nessuno dei bambini era in buona salute. Per questo gli avvocati chiesero aiuto a un team di genetisti. Nel 2021 viene pubblicato l’esito dello studio: la donna, ma anche le figlie Sarah e Laura, avevano una rara mutazione del gene Calm2 che può essere collegata ad arresto cardiaco e morte improvvisa. Una novantina di scienziati ha chiesto di scarcerare Kathleen Folbigg. In particolare, l’immunologa spagnola Carola Garcia de Vineusa, dell’Università di Canberra, aveva spiegato: quel tipo di mutazione dei geni è stata riscontrata solo in 75 individui nel Pianeta, almeno 20 figli di queste persone sono morti o hanno avuto mutazioni genetiche.
Parlando con El Pais Carola Garcia de Vineusa aveva contestato proprio la legge di Meadow (quella che considerava improbabile la morte di quattro fratelli per cause naturali): «Nel 2003 quando la Folbigg è stata incarcerata, la teoria di Meadow era già stata smentita. Non c’era alcuna base statistica. Secondo Meadow la possibilità di morte naturale di quattro fratelli per cause naturali è una su 73 milioni, ma questo non è vero. Se hai una mutazione dominante, c’è una possibilità su due per ogni bambino. Con quattro figli risulta una possibilità su 16». Ora la nuova inchiesta ha concluso che, proprio alla luce della rara mutazione genetica della donna e delle due figlie, c’è il ragionevole dubbio che Kathleen non abbia ucciso i figli, e gli investigatori hanno chiesto al governatore del Nuovo Galles del Sud di concedere la grazia. Ma se la mutazione riguarda solo due figlie come sono morti gli altri due? Sia per Caleb sia per Patrick si parla di due diverse varianti rarissime del gene Bsn, che potrebbero essere collegate a problemi neurologici e ad attacchi epilettici letali.