Emergenza rifiuti, in crisi i comuni meno ricicloni

Emergenza rifiuti, in crisi i comuni meno ricicloni
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Mercoledì 28 Luglio 2021, 05:02
IL CASO
Il porta a porta si attesta carta vincente nell'emergenza rifiuti in atto in provincia di Latina. Sono infatti i centri, meno ricicloni, in cui si registrano maggiori difficoltà nel superare il problema di conferimento dell'indifferenziato provocato dalla temporanea chiusura dell'impianto Rida Ambiente di Aprilia, che contra tra i suoi clienti 22 Comuni pontini. Il servizio di igiene urbana dal 15 luglio scorso è in affanno, con il risultato di strade invase da sacchetti, principalmente a Sezze Romano e a Cisterna di Latina, oltre che nel capoluogo dove l'amministrazione comunale è impegnata a trovare una destinazione fuori regione per l'incenerimento di 30 tonnellate al giorno di indifferenziato e a smaltire le 520 tonnellate di immondizia rimasta a terra in questi giorni. Qui la raccolta differenziata viaggia intorno al 30%, ultimo dato ufficiale a chiusura 2020 prima dell'attivazione quattro mesi fa del porta a porta a Latina Scalo e nei borghi Piave, San Michele e Faiti.
SEZZE COME LATINA
Anche a Sezze si cerca di tamponare l'emergenza con un servizio a rotazione nelle diverse zone. La raccolta differenziata nel comune lepino è ferma al 33%. Per quanto riguarda l'indifferenziato spiega l'architetto Antonio Stamegna, responsabile comunale del settore competente va fatta una distinzione tra quello che viene ritirato dai cassonetti e quello proveniente dal servizio porta a porta'. Nel primo caso abbiamo un fabbisogno settimanale di 80 tonnellate, nel secondo di 60 tonnellate. Con l'ordinanza regionale che dal 15 luglio ha autorizzato impianti alternati al tmb di Aprilia, il Comune di Sezze ha trovato disponibilità a conferire dalle 10 alle 12 tonnellate al giorno (circa 70 tonnellate a settimana su un fabbisogno di 80) di indifferenziato dei cassonetti presso la Saf di Frosinone e 30 tonnellate a conferimento, due volte a settimana (quindi a copertura dell'intero fabbisogno) di indifferenziato proveniente dal porta a porta presso la Ecosystem di Pomezia. Ma il grosso problema è lo smaltimento dell'arretrato, poiché l'accordo con le nuove ditte non è stato immediato. Il caposettore spiega che, con la chiusura della Rida Ambiente, il servizio di igiene urbana è rimasto sprovvisto anche di un impianto di conferimento per l'umido. I rifiuti organici aggiunge Stamegna -, 40 tonnellate a settimana, adesso vengono conferiti presso Refecta di Cisterna di Latina. Il problema principale a Sezze è la bassa percentuale di raccolta differenziata commenta Stamegna -. Nei comuni limitrofi non ci sono state grosse difficoltà a seguito della chiusa dell'impianto di Aprilia. A Norma, dove svolgo lo stesso lavoro presso il Comune, con una differenziata all'83%, conferiamo il residuo secco un solo giorno a settimana presso la Csa di Castelforte».
CISTERNA, ZONE IN CRISI
In difficoltà anche Cisterna di Latina dove il Comune si è rivolto all'impianto Ecologia Viterbo per il conferimento dell'indifferenziato. «Il quantitativo che viene indirizzato a Viterbo spiega l'avvocato Diego Cianchetti, presidente della Cisterna Ambiente, l'azienda che gestisce il servizio di igiene urbana è inferiore al fabbisogno: 25 tonnellate al giorno per una città che ne produce quotidianamente tra le 35 alle 40 tonnellate. Siamo cercando di trovare la disponibilità anche presso altre strutture, anche se la competenza è del Comune. Il problema rifiuti di questi giorni è strettamente connesso a una questione legata al monopolio degli impianti e alla scarsa raccolta differenziata. La Cisterna Ambiente ha attraversato situazioni che la vedevano prossima alla liquidazione, ora è stata trasformata da partecipata del Comune ad azienda speciale. Ci è stato dato mandato di fare un piano industriale prima per cinque anni e poi per sette. Attualmente ci troviamo con metà città in parte servita dal porta a porta' nelle aree più esterne, dove la differenziazione è all'80%, e da isole ecologiche informatizzate nelle aree più centrali. Nei quartieri più popolosi, come San Valentino e Franceschetti, dove ci sono ancora i classici cassonetti che fanno scendere il dato complessivo della differenziata al 41%. E in queste zone che l'emergenza di questi giorni si fa sentire maggiormente. Da segnalare anche il fenomeno del sacchetto selvaggio, depositato da chi arriva dai comuni completamente serviti dal porta a porta', come il caso di Cori.
APRILIA STA MEGLIO
Nella seconda città della provincia, per numero di abitanti, parliamo di Aprilia con una raccolta differenziata al 75%, l'emergenza è stata risolta quasi totalmente nel giro di poche ore, trovando la disponibilità a conferire tutto l'indifferenziato del porta a porta prima presso Refecta di Cisterna e dal 21 luglio presso l'Ecosystem di Pomezia. Siamo stati lungimiranti commenta il sindaco Antonio Terra a puntare tutto sul porta a porta' spinto. Da noi non esistono cassonetti, neanche i condominiali e quelli tecnologici con la card. Gli unici cassonetti ad Aprilia si trovano presso grandi aziende. Anche chi vive al quattordicesimo piano è costretto a scendere con il mastello. Le strade sono libere dai rifiuti. Se abbiamo retto botta è stato solo grazie al nostro servizio di raccolta.
Rita Cammarone
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