«Infiltrazioni criminali, Latina fa gola», il prefetto Falco fa il punto sulle interdittive antimafia

Dal suo arrivo emessi 24 provvedimenti

«Infiltrazioni criminali, Latina fa gola», il prefetto Falco fa il punto sulle interdittive antimafia
di Laura Pesino
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Sabato 16 Settembre 2023, 11:23 - Ultimo aggiornamento: 11:28

IL COLLOQUIO

Dalla fine del 2020 ad oggi sono 24 le interdittive antimafia adottate, nel corso del suo mandato sul territorio pontino, dal prefetto Maurizio Falco nei confronti di altrettante aziende, imprese e attività commerciali che risultano avere legami con la criminalità. Provvedimenti tutti confermati dalle sentenze del Consiglio di Stato laddove impugnati dai destinatari.
«E' certo che Latina ha bisogno di un'attenzione in più perché appetibile per gli interessi criminali spiega il prefetto Falco Ecco perché è sede del Gia (Gruppo interforze antimafia) ed ecco perché la presenza del Gia è stata rafforzata Le nostre interdittive sono tante e ben ponderate e sono la risposta a un bisogno di sicurezza. Uno strumento che nasce per offrire una veloce tutela amministrativa, per impedire insomma che partecipino alle gare aziende compromesse: impediamo loro di contrattare con lo Stato, di ricevere commesse e di prendere soldi pubblici, preveniamo ogni tentativo di infiltrazione. Non esercitiamo un ruolo investigativo, sia chiaro, ma scongiuriamo dei rischi alla luce di dubbi e di un intenso lavoro di analisi. E' uno strumento preziosissimo, intensificato tra l'altro con l'erogazione dei fondi del Pnrr, perché consente di non aspettare i tempi più lunghi della magistratura».
Come si arriva al provvedimento? Nei casi di dubbi o sospetti, supportati spesso dalle inchieste della magistratura, si istruisce la pratica, si inserisce in banca dati e si apre una breve istruttoria coordinata dalla prefettura e coordinata dal capo di gabinetto Marialanda Ippolito e dalla vice Daniela Abbondandolo. Nelle situazioni più gravi o manifeste la pratica finisce all'attenzione del Gia, composto da questura, carabinieri, guardia di finanza e Dia, che analizza il caso.
Quali fenomeni ci si aspetta per aggirare l'ostacolo di una possibile interdittiva? «Cambi di titolarità, cambi di sede sono molto frequenti spiega ancora il prefetto Falco per questa ragione abbiamo contatti con le province vicine di Caserta e Frosinone. Dobbiamo inoltre essere molto accurati perché il provvedimento comporta un forte rischio di impattare anche sull'occupazione. Oltre alla possibilità per gli imprenditori di essere ascoltati e di produrre documenti, si prevedono formule alternative di accompagnamento della società, una forma di prevenzione collaborativa con cui si assiste l'azienda nelle prescrizioni da adottare».
I settori più colpiti sono l'edilizia, i rifiuti (con le interdittive alla Loas e alla Ecoambiente), i trasporti del Mof ma l'attenzione della prefettura è puntata anche su alcuni settori che toccano servizi pubblici essenziali che operano spesso in regime di oligopolio. Ma c'è di più. «Non aspettiamo di andare ad analizzare l'azienda che gestisce grandi commesse puntualizza il prefetto ma guardiamo anche le licenze date dai Comuni ad attività commerciali minori, come la ristorazione, che possono rappresentare i terminali sul territorio delle consorterie criminali, i contatti di prossimità con i cittadini e proprio per questa ragione più pericolosi».
Laura Pesino
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