Pestato a sangue nella zona dei pub

Pestato a sangue nella zona dei pub
di Fabrizio Scarfò
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Lunedì 4 Dicembre 2023, 21:06

Schiaffi, pugni e calci sul volto anche quando ormai era disteso per terra dolorante, pestato a sangue davanti agli occhi di decine di ragazzi che assistevano alla scena senza muovere un dito. È quanto accaduto sabato sera in via Neghelli, dove una violentissima e brutale aggressione ai danni di un giovane di circa trent'anni ha reso necessario il suo ricovero in prognosi riservata in ospedale.

Era circa l'una e trenta quando il trentenne è stato circondato davanti ad uno dei locali più noti della movida latinense, poco prima dell'incrocio con via Lago Ascianghi, nel punto dove la maggior parte dei giovanissimi si incontrano nelle ore notturne del fine settimana.
Non è ben chiaro cosa abbia fatto scattare l'aggressione: forse una spallata, forse un bicchiere versato addosso, fatto sta che la furia di almeno tre, quattro individui si è riversata nei confronti di uno solo. Un parapiglia incredibile nel quale sono volati schiaffi, pugni, botte da orbi mentre tutt'intorno si restava a guardare. A dir la verità, qualche giovane ha anche provato a cercare di riportare la calma, frapponendosi fra la vittima e i suoi aggressori, ma la rabbia di questi ultimi era tanta che nulla è bastato per allontanarli.
Quando i sanitari del 118 sono arrivati sul posto, intervenuti nel giro di pochissimi minuti, hanno trovato il giovane sdraiato per terra, messo in posizione laterale di sicurezza da un paramedico fuori servizio che si trovava casualmente da quelle parti, e che non ha esitato a prestargli primo soccorso. Preso in carico dai suoi colleghi, il ferito è stato stabilizzato e trasferito in codice rosso all'ospedale Santa Maria Goretti con traumi multipli in diverse parti del corpo, dalla testa al torace, ricoverato in prognosi riservata.
«Anche quando ormai era disteso a terra, gli hanno tirato un calcio in testa come se dovessero colpire un pallone. Era una maschera di sangue» racconta qualcuno che era lì: «Non si muoveva più. Nei pochi istanti che sono serviti all'ambulanza per arrivare ho pensato che fosse morto» gli fa eco qualcun altro.
Come spesso accade in questi casi, al momento dell'arrivo dei sanitari degli aggressori non c'era più traccia: ma soprattutto, come purtroppo avviene praticamente ogni volta, nessuno diceva di conoscere la loro identità, nonostante le decine di persone che hanno assistito alla scena. Eppure, grazie alle numerose telecamere di videosorveglianza sparse per la via, non ci dovrebbe voler molto a risalire agli aggressori, la cui brutalità ha segnato l'ennesimo sabato sera di violenza nel capoluogo pontino.
 

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