L’orgoglio tutto sambenedettese di provenire da una famiglia di marittimi con il padre Benedetto che era sempre imbarcato; la gratitudine per una madre, Fiorella, che non c’è più che gli ha fatto da madre e da padre, la difficoltà alle elementari di scrivere il suo cognome: Andrea Quondamatteo è nel Mar Rosso e comanda il cacciatorpediniere della Marina Militare Caio Duilio. È stato lui a dare l’ordine di abbattere il drone degli Houthi che puntava sulla nave italiana Caio Duilio.
Gli attacchi
«In questo momento la situazione è sotto controllo, non abbiamo indicatori che rivelino la presenza di minacce intorno alla nostra nave, né di attacchi imminenti né in corso. In questo momento la nave è in pattugliamento nel Mar Rosso meridionale e non sta effettuando attività di protezione ravvicinata a favore di mercantili di interesse nazionale», ha detto a Sky TG24.
Il racconto
«Stiamo facendo pattugliamento nell’ambito della missione nazionale di vigilanza marittima.
La dinamica
Nave Duilio si è anche difesa da un attacco, ieri. Ha localizzato una traccia aerea sconosciuta. «Il profilo era minaccioso e, a seguito di riconoscimento ottico attraverso i sensori di bordo di un drone, della stessa tipologia e comportamento di quelli che nei giorni scorsi si sono resi autori degli attacchi al traffico mercantile in area, Nave Duilio ha reagito per autodifesa». ha raccontato il comandante.
«Il drone si trovava a sei chilometri dalla nave italiana ed era in volo verso di essa», ha spiegato il ministero della Difesa. «Gli attacchi terroristici degli Houthi sono una grave violazione del diritto internazionale e un attentato alle sicurezza dei traffici marittimi da cui dipende la nostra economia», ha commentato il ministro Crosetto. «Questi attacchi sono parte di una guerra ibrida, che usa ogni possibilità, non solo militare, per danneggiare alcuni Paesi e agevolarne altri».