Gerry Scotti torna a condurre Io Canto Generation. Una versione rinnovata del talent di successo dedicato a 24 bambini e bambine tra i 10 e i 15 anni di età. Tra i capisquadra c'è anche Anna Tatangelo che proprio a 15 anni per la prima volta salì sul palco dell’Ariston, vincendo a sorpresa Sanremo Giovani col brano Doppiamente fragili. La prima di una serie di canzoni attraversole quali ha raccontato la sua vita «rimasta sempre sotto i riflettori più per le vicende private», ammette la stessa Tatangelo al quotidiano Libero.
Il ruolo da caposquadra
Non nasconde che la tv la affascina e che Io Canto è una trasmissione dove si sente un po’ più a casa sua perché si parla di musica, il suo pane quotidiano.
I quindicenni di oggi sono «sono doppiamente fragili tanto quanto noi quindicenni di allora. Da una parte ora hanno la possibilità di stare più a contatto immediato col giudizio degli altri attraverso i social. Un’arma a doppio taglio che quando ho iniziato io non c’era. Io finivo di cantare e tornavo a Sora, curiosa di conoscere il giudizio delle persone. Per loro oggi è tutto più immediato e amplificato, indubbiamente, pur vivendo le stesse problematiche degli adolescenti di sempre che non si possono fuggire».
Il figlio
I concorrenti hanno più o meno l'età di suo figlio Andrea. Anche per questo si sente caposquadra ma anche un po' mamma di tutti i suoi ragazzi. «Ho 36 anni e un figlio di 13 anni e mi sento ancora giovane! C’è quindi una parte di me che si sente sorella maggiore, ma al tempo stesso vivo appieno la figura della mamma con la sua autorità che è quella di educare e insegnare le regole che Andrea ha come tutti i ragazzi».
C'è molto di Anna in questi ragazzi, racconta ancora a Libero. C'è la voglia di realizzare il loro sogno di diventare cantanti. «Quella che si ritrova in loro è l’autenticità che è proprio parte integrante della loro età».
Sanremo
Capitolo Sanremo. Anna Tatangelo ha già partecipato a 8 edizioni. Pronta per la nona? «In concomitanza con Io Canto sono in sala di registrazione e sto dando tutta me stessa perché da due anni non esco con un disco. Quello dell’Ariston è un palco a cui tengo tantissimo perché mi ha visto adolescente, donna e anche mamma. Ci deve essere, però, una “combo” di cose tra cui soprattutto il brano giusto per andare al Festival...». Insomma «nel momento in cui avrò qualcosa da voler gridare o solo raccontare in maniera tanto sentita su quel palcoscenico, sicuramente lo presenterò. Considerando anche che Sanremo negli anni è cambiato molto ed è diventato sempre più ambito da tutti i tipi di artisti. Oggi non è affatto facile essere scelti». Colpa o merito della rivoluzione di Amadeus. Per Anna un cambiamento giusto, assolutamente. «Ha fatto un aggiornamento software...».