Sanremo, Carlo Verdone al posto di Amadeus (ma solo per la fiction): «Non lo farei mai. Sangiovanni? Ha fatto bene a fermarsi»

Siamo stati in Riviera sul set della serie Paramount+ "Vita da Carlo" in cui l'attore e regista conduce il Festival

Sanremo, Carlo Verdone al posto di Amadeus (ma solo per la fiction): «Non lo farei mai. Sangiovanni? Ha fatto bene a fermarsi»
di Marina Cappa
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Mercoledì 13 Marzo 2024, 06:56 - Ultimo aggiornamento: 09:50

Sarà Carlo Verdone il nuovo direttore artistico di Sanremo. Con lui, Gianni Morandi, Gianna Nannini, Zucchero, e molti altri. Ultima notte di riprese, una fiche vola sull'asfalto, al casinò si allestiscono i tavoli da gioco e Verdone dirige (con Valerio Vestoso) la terza stagione di Vita da Carlo, dieci puntate prodotte da Filmauro in arrivo entro l'anno su Paramount+. La storia comincia con lui che vuole dare l'addio definitivo alle scene, ma gli offrono di prendere il posto di Amadeus. «All'inizio agli sceneggiatori ho detto: siete pazzi, Sanremo è un carrozzone, dove tiriamo fuori la comicità? Alla fine mi sono affezionato all'idea». Così, andrà a caccia di talenti musicali con Roberto D'Agostino, con cui «negli anni 60 ascoltavamo i gruppi nelle cantine». Il problema si porrà però quando dovrà scegliere le canzoni: «Qualche cantante importante manda un brano di m., io non lo voglio prendere e...».

GLI AMICI

Ma non è che, dopo la fiction, diventerà davvero direttore artistico del festival? «No, non saprei condurlo: Amadeus, Fazio, Bonolis conoscono il rapporto con il pubblico tv, per me è un territorio sconosciuto».

A Sanremo, il regista ha filmato, oltre al casinò, la platea dell'Ariston, mentre il palco del festival è stato ricostruito in studio a Roma, con 50 musicisti, le scalinate, i fiori. Il tutto in una chiave green, perché «il mio è un Sanremo molto ecologico e poco tecnologico». Quanto agli artisti, Nino D'Angelo entra nella kermesse. Altri sono partecipazioni o "incubi". «Nannini: i nostri padri erano amici, quando io e Gianna ci incontriamo parliamo di tutte le contrade di Siena. Morandi: è il più affettuoso, di un'umiltà ammirevole ed è sempre giovane perlomeno a una certa distanza. Zucchero: lo incontrai nel 1989, per un'ora gli raccontai Stasera a casa di Alice. Alla fine mi disse: "Bello, lo faccio". Ma l'idea sfumò, allora tentai con Vasco Rossi e andò bene». Nel festival della fiction, dove il politicamente corretto troverà spazio, con il direttore artistico arriva anche la famiglia: la figlia neo mamma (Caterina De Angelis), la governante con problemi di gioco (Maria Paiato), la ex moglie depressa (Monica Guerritore), la nuova fiamma ambientalista nei guai (Stefania Rocca), il figlio (Antonio Bannò) innamorato di una complottista (Demetra Bellini).

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LA BATTAGLIA

Ci sarà poi la new entry Marcello Macchia, ossia Maccio Capatonda, vicino di casa che rischia di far esplodere il palazzo. E sul palco la co-conduttrice, Ema Stokholma. L'anno scorso in Vita da Carlo era arrivato Sangiovanni, che adesso ha annunciato lo stop alla musica. «Gli ho scritto un lungo messaggio, gli ho consigliato di non abbattersi e stare fermo: il modo migliore per non perdere una battaglia è non partecipare. Quando ritroverà l'energia si rimetterà in gioco. Anch'io dopo il grande successo a Non stop sentivo che la mia vita stava cambiando e ho avuto per un anno attacchi di panico. Ma poi ce l'ho fatta. Sangiovanni mi ha ringraziato tanto, mi ha detto che mi sentiva come un padre». Prima dell'ultimo ciak, Verdone guarda già al futuro. «Nella quarta stagione vorrei occuparmi dei giovani, magari da insegnante di cinema. Provo tenerezza per loro, che vivono un momento drammatico, un Medioevo senza orizzonti. Eppure si impegnano, sul set la segretaria di edizione è la figlia di Syria: bravissima».

 

IL CINEMA

E il cinema? «Mi hanno buttato lì un'idea che c'entra con le dinamiche dell'oggi, la sfera affettiva anche per chi ha la mia età...». Si ferma e ritorna a Sanremo: «Vorrei un festival con meno prediche e monologhi furbastri, e molto più corto. Chi mi ha colpito quest'anno? (alza gli occhi meditabondo) Nessuno. Invece, sono felice per l'Oscar a Emma Stone: è la numero uno».

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