Giacomo Bruno, noto come «il papà degli ebook» per aver portato gli ebook in Italia nel 2002, 9 anni prima di Amazon e degli altri editori, ha scritto il suo 31° libro «Numero1 con ChatGPT». Questa volta lo scrittore di origini romane, che ha superato le 1.000 pubblicazioni di libri di imprenditori e professionisti, ha scritto il suo nuovo volume di 192 pagine in sole 8 ore, grazie all'utilizzo della piattaforma ChatGPT. L'esperienza acquisita in 21 anni nel campo dell'editoria e della scrittura ha permesso a Bruno di sfruttare appieno le potenzialità dell'intelligenza artificiale di ChatGPT per creare un testo profondo, coinvolgente e ricco di storie personali. Non si tratta di un’operazione di copia&incolla, ma di un dialogo articolato e fruttuoso con l'intelligenza artificiale, che ha permesso di raggiungere un risultato di grande qualità. Secondo Bruno, l'utilizzo di ChatGPT per scrivere un libro è come parlare con un amico. La piattaforma infatti, grazie alla sua capacità di apprendimento e di adattamento, permette di ottenere risposte adeguate e di supportare la creatività dell'autore, senza limitarla.
«Il testo è originale al 100%, ma ChatGPT mi ha aiutato nella progettazione di tutti i capitoli e dei sottocapitoli.
«Ma ci vuole cautela», aggiunge Bruno. «l rischio è che troppe persone si improvvisino scrittori senza avere idea di come si scriva un libro professionale. Utilizzare ChatGPT come strumento di supporto e di ispirazione può essere molto utile, ma affidarsi completamente a essa potrebbe portare a testi privi di originalità e personalità. Un bravo scrittore deve avere una visione propria, una voce autentica e un’esperienza personale che nessuna intelligenza artificiale può sostituire». Ma non solo. il classico errore di chi inizia è fare a ChatGPT domande troppo brevi.
«Mi puoi aiutare con il business?», «Sai dirmi una dieta per dimagrire?». Non funzionano. ChatGPT funziona bene con domande ("Prompt") complesse, dove spieghi chi sei, qual è il contesto di riferimento, qual è il tuo obiettivo specifico. La chicca finale? La Prefazione di ChatGPT. “Man mano che componevo i miei paragrafi, li restituivo in chat per farli rileggere a ChatGPT sia per correggere eventuali errori di battitura, sia per renderla consapevole degli effettivi contenuti del libro”, ha aggiunto Bruno.
Negli ultimi 6 mesi ho formato più di 5.000 persone tramite le mie Zoom serali. Abbiamo parlato di scrittura, di personal brand, di marketing, di vendita e di intelligenza artificiale. Presto sarà tutto racchiuso in un solo libro. Il mio 31° libro. pic.twitter.com/S0LepxRUSt
— Giacomo Bruno Editore (@brunoeditore) March 30, 2023
«E quando alla fine le ho chiesto la Prefazione mi ha inviato un testo perfetto, molto coerente con i contenuti e persino con la mia filosofia di scrittura». Anche per curare lo stile del libro, Giacomo Bruno ci fornisce un segreto: «Prima di iniziare, ho preso parti del mio ultimo libro e le ho date da leggere a ChatGPT per impararne lo stile. Mi ha detto che ho uno stile diretto, informale, molto coinvolgente. Ha notato che do del Tu al lettore. Quindi le ho chiesto di usare il medesimo stile anche per la composizione del nuovo libro. Così è stato. Io stesso non so distinguere le parti create da zero da me e le parti create con lo spunto di ChatGPT».