Esistono personalità che segnano epoche, ineguagliabili per fascino e carisma. Elisabetta II, regina del Regno Unito per settant'anni - e per molti "la regina" - è una di queste. Abbiamo metabolizzato la scomparsa ma comunque la regina Elisabetta, che ci ha accompagnato per una vita, ci manca. Molto è stato scritto su di lei, descrivendola storicamente, umanamente e simpaticamente, ma nessuno ne aveva creato una sorta di raccolta di aforismi, corredato da numeri, abitudini, possedimenti e parenti (a volte serpenti e non di Bulgari) come ha fatto la giornalista e Royal Watcher, Federica Brunini, firmando per Gribaudo La regina mi ha detto.
Un libro elegante e viola, come il colore che il Regno Unito adotta in segno di lutto. All'interno pagine gialle e grintose. Nel manuale dalla forma quadrata, viene sottolineata una Elisabetta II che, con i suoi golfini "normali" e i tre fili di perle (negli ultimi anni scesi a due), ha incarnato l'esempio della contemporaneità che va oltre le mode.
CHE SHOW
Soprannominata nel libro QE (Queen Elizabeth), è trattata dall'autrice come un'amica che è stata in grado di adattarsi alle situazioni di vita personale e di regno. Entrambe spesso ingombranti, come nelle migliori famiglie. «I soprannomi di Carlo e Camilla? I due hanno scelto Gladys e Fred, quando, poco più che ventenni, si ispirarono ai personaggi di uno show radiofonico». Il resto è storia. E regno.
«Inevitabilmente, una lunga vita può passare attraverso molte pietre miliari; la mia non fa eccezione». Ancora numeri: 150 milioni di sudditi nel mondo, zero passaporti, due compleanni l'anno. È stata anche il primo e più longevo esempio di intraprendenza e abilità femminile: «Sono da sempre le donne a infondere cura e dolcezza nel difficile cammino dell'umanità», disse nel 1966.
I disegni di Valentina Biasetti enfatizzano le parole che nel libro partono con un albero genealogico stilizzato, proseguono con i nomignoli dei discendenti più prossimi a Sua Maestà, sempre raffigurati con cenni accennati, talvolta un po' severi o irriverenti di cui Lei avrebbe sorriso, e termina con una cronistoria degli anni più significativi. «Anche quando la tua vita sembra la più monotona, quello che fai ha sempre importanza e valore per te e chi ti sta accanto» (1954). Quindici i premier del Regno Unito durante la sua monarchia e 4 milioni le strette di mano. La venticinquenne Elisabetta diventò regina all'improvviso: «Mio padre mi disse: ricorda, qualunque cosa tu possa fare o dire a qualcuno, sarà ricordata per sempre». Sono 78 i Royal Tour, 250 le visite ufficiali, 5 i papi che ha incontrato. E poi, con lo stoicismo muliebre che tutti hanno colto riguardo al principe Filippo (i ben informati e vicini alla casa reale raccontano fosse spesso alla ricerca di conferme. Si dice così?), leggiamo: «È un uomo che non ama i complimenti ma, molto semplicemente è stato la mia forza, è il mio riferimento in tutti questi anni e io, la sua famiglia, questo e molti altri Paesi siamo in debito con lui, un debito più grande di quanto lui stesso possa reclamare e noi immaginare».
Da queste parole del 1997, le tributiamo un fantomatico "Nobel di marketing in virtù dell'amore" in occasione del 56º anniversario di nozze.