Giorgia contro Elly: da Atreju scatta il duello sul ring delle elezioni europee (per Conte non c'è posto)

La segretaria del Pd: «Mentre Fdi fa festa ad Atreju, il governo lascia 900 mila famiglie in povertà senza alcun tipo di aiuto»

Giorgia contro Elly: da Atreju scatta il duello sul ring delle elezioni europee (per Conte non c'è posto)
di Francesco Bechis
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Domenica 17 Dicembre 2023, 18:24

La cerca, di continuo. «Cara Elly, il coraggio vi difetta». E la trova: «Meloni? Uno spettacolino di terz'ordine». Se mai fossero rimasti dubbi, meglio toglierseli in fretta. Giorgia Meloni ed Elly Schlein hanno già indossato i guantoni per le elezioni europee. Non c'è altro match che tenga da qui a giugno. Questa almeno è l'impressione che vien fuori dai tendoni di Atreju, la festa di Fratelli d'Italia all'ombra di Castel Sant'Angelo chiusa oggi dal comizio finale della premier.

Lo scontro ad Atreju

Settanta minuti di arringa, dieci dei quali dedicati all'arcirivale segretaria del Pd.

Musica per le orecchie dei volontari della Fiamma che affollano il salone allestito vicino alla Mole Adriana e si scaldano ad ogni stoccata.

Meloni esordisce: «Ho letto che la segretaria Schlein riferendosi a questa manifestazione, ha dichiarato che in altri palchi vedo persone solo per accreditarsi con chi comanda e per obbedire agli ordini di chi comanda».  Pausa. «Potrei fare l'elenco delle persone di sinistra che hanno sfilato su questo palco in 25 anni di questa manifestazione, per dimostrare che, diciamo, non ci sono più i sani orgogliosi comunisti di una volta ma non è quello che dirò».

Di qui parte a pungere la leader del Nazareno in uno scambio di colpi a distanza. Prima lo sfottò per il forfait di Elly ad Atreju: «Mi ricorda Ecce Bombo di Nanni Moretti, mi si nota di più se vengo o se resto in disparte?». Dunque le accuse serie. Rivolte a un Pd che, se ne è convinta Meloni, fa un tifo «anti-italiano» e danza sul baratro: gli allarmi per lo spread, l'ombra di un imminente governo tecnico, le critiche al lavoro sul Pnrr.

La replica

Elly non ci sta e ribatte. «Cara Giorgia, non continuate a insultare gli italiani. Una volta si diceva panem et circenses, voi alle famiglie il pane lo state togliendo». La povertà è il tasto su cui batte da mesi il Pd targato Schlein e un po' anche il dente dolente della destra di governo, sicché la segretaria incalza. «Mentre fa festa ad Atreju il governo lascia 900 mila famiglie in povertà senza nessun tipo di aiuto, fa cassa sui poveri solo per finanziare i suoi condoni fiscali».

Entrambe per la verità negano questa elezione reciproca a nemesi politiche, smentiscono l'esistenza di una strategia. Però i fatti parlano. E i fatti di Atreju raccontano una premier che per più di un'ora tira stoccate ad Elly, il vecchio e il nuovo Pd. Ma non nomina mai una sola volta Giuseppe Conte.

Certo l'Avvocato del popolo a capo dei Cinque Stelle è il convitato di pietra alla festa della destra italiana, rievocato di continuo, ma senza fare nomi, nelle grandi battaglie grilline che Meloni considera responsabili di tanti guai odierni: il superbonus, il Reddito di cittadinanza - Meloni giura che lo eliminerebbe altre «cento volte» se necessario - i sussidi a pioggia di "una politica che regala ciò che non ha indebitando i suoi figli".

Il duello (in tv?)

Eppure è il nome di Schlein, non di Conte, a riecheggiare a più riprese nella tecnostruttura intitolata alla poliziotta Emanuela Loi, con tanto di ola  e grida degli "Atreju boys" inebriati dal duello con la rivale "rossa". Ed è il volto di Elly, non di Giuseppe, a campeggiare su un cartonato a grandezza d'uomo piazzato di fronte al banchetto che distribuisce il foglio della destra meloniana, "La Voce del Patriota".

Insomma, sul ring c'è spazio per due persone e quello spazio è già stato prenotato per la corrida che separa il governo dal voto Ue di giugno. In mezzo, ci sarà tempo per un po' di sparring. In Parlamento, certo. Ma forse anche in tv: Schlein ha sfidato Meloni a un confronto live, "quando vuole lei, io non ho paura".

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