ROMA Green pass italiano e green pass europeo. Due strumenti per favorire la mobilità post Covid ma anche due meccanismi con obiettivi completamente diversi. Vediamo come. Il Green Pass in Italia è stato introdotto con il decreto del 22 aprile e serve per facilitare lo spostamento tra regioni che era più complicato quando non tutte erano gialle come ora. Si tratta a tutti gli effetti di una certificazione che attesta che siamo vaccinati o abbiamo avuto il Covid e siamo guariti oppure che abbiamo fatto un tampone con esito negativo.
A COSA SERVE - Oltre a permettere gli spostamenti quando ancora c’erano regioni in fascia rossa o arancione, il Pass Vaccinale serve per poter andare nelle case di riposo a visitare gli anziani o per partecipare dal 15 giugno a banchetti, feste di nozze, lauree.
Per ora il suo utilizzo si ferma qui in attesa che entri in attività il Pass europeo che dovrebbe entrare in funzione dal 1° luglio e dovrebbe permettere la fine della babele di richieste, tutte diverse, dei 27 Paesi dell’Unione.
L'ADESIONE - Poiché l’Europa non è uno stato federale, ogni Paese deciderà o meno di aderire e fisserà alcuni criteri che non sono stati definiti dal recente accordo. Finiranno quindi le quarantene con l’elastico (ora dai cinque giorni alle tre settimane) e il caos delle certificazioni e dei test multipli magari redatto nella lingua del Paese di destinazione. Un turista francese che va in Spagna deve ricevere lo stesso trattamento riservato agli spagnoli, e viceversa.
IL FORMATO - Il certificato sarà in forma digitale o cartaceo e potrà attestare tre cose utili a viaggiare. La prima è che abbiamo ricevuto uno dei vaccini riconosciuti dall’Ema in doppia dose tranne che per J&J che è monodose. Quindi via libera a chi è vaccinato con Astrazeneca, Pfizer, Moderna e J&J. Potrà valere anche la vaccinazione con Sputnik o Sinopharm, molto utilizzati in Ungheria, se lo riconosciuti dalla Stato che dovrebbe accogliere il turista.
CHI LO PUO' AVERE - La seconda attestazione che permette di muoversi è relativa all’essere guariti dal Covid con un’attestazione relativa ad undici giorni prima dal tampone che ha certificato la guarigione. Non è però ancora chiaro quanto dura la valutazione di guarigione che potrebbe essere rimandata alle decisioni di ogni singolo Stato.
LA DURATA - La terza attestazione fa riferimento dal risultato negativo di un tampone effettuato in un tempo che ogni singolo Stato fissa. Tampone molecolare, mentre sono vietati quelli fai da te - anche perché occorre la certificazione - mentre quelli rapidi sono ammessi secondo le valutazioni dei singoli stati.
Un punto non definito è la durata della copertura dei vaccini come dei test che viene per ora lasciata alle valutazioni dei singoli Stati. Il Green Pass partirà dal primo luglio e avrà valore per un anno.