Meloni e il fine vacanze, subito il decreto sicurezza: in arrivo la stretta sui migranti violenti

I ministri invitati a "fare i compiti" indicando le priorità in vista della manovra

Meloni e il fine vacanze, subito il decreto sicurezza: in arrivo la stretta sui migranti violenti
di Francesco Bechis
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Mercoledì 23 Agosto 2023, 06:41

Ritorno sui banchi. Ha provato a staccare, Giorgia Meloni. A concedersi qualche giorno di pausa, all'ombra di trulli e ulivi pugliesi. Al riparo, per quanto possibile, dal brusio politico agostano che come ogni anno monta prima della ripresa e si fa frastuono. E la manovra? E i migranti? E il salario minimo? Nodi da sciogliere. A Roma, a Palazzo Chigi. Nel week-end la premier rientrerà dal buen retiro in Puglia. Senza fare tappa all'Isola d'Elba, come suggerivano i rumors. Già lunedì, salvo imprevisti, il governo si troverà riunito per il Consiglio dei ministri della ripartenza.

IL DOSSIER MIGRANTI

Tra i dossier affastellati sul tavolo rotondo ce n'è uno che potrebbe avere la priorità. È il pacchetto sicurezza studiato da Meloni e il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi alla vigilia della pausa estiva.

Un decreto legge, cui forse ne seguiranno altri, su una materia politicamente incandescente in queste settimane. L'impennata di sbarchi sulle coste italiane. Il sistema di accoglienza dei migranti sotto stress. Ma soprattutto il malumore di sindaci e governatori per le regole che dettano la ridistribuzione sul territorio, da Nord a Sud.

È questa un'urgenza cui Meloni intende mettere mano il prima possibile. Prima che il fronte dell'emergenza migratoria diventi un fronte interno anche alla maggioranza, tra distinguo e mal di pancia, quando mancano nove mesi alle elezioni europee. In questi giorni il Viminale limerà i dettagli. Avranno la precedenza una serie di norme volte a introdurre una stretta contro i migranti irregolari che si macchiano di episodi violenti e di crimini.
La direzione, già imboccata in primavera con il "decreto Cutro", è facilitare le procedure di rimpatrio per gli individui più pericolosi e recidivi. Tagliando tempi e burocrazia. Un intervento mirato, dunque, per accelerare le espulsioni di chi mostra segnali di pericolosità sociale. Il corollario di questa operazione è l'ulteriore rafforzamento dei Centri di permanenza e rimpatrio (Cpr) disseminati sullo Stivale, costruendone di nuovi. Qui servirà tatto ed equilibrio, nella stesura della norma. Perché è proprio sul potenziamento dei Cpr, sotto la supervisione del nuovo Commissario all'emergenza migranti Valerio Valenti, che è andato in scena un duro confronto tra presidenti di Regione, sindaci e governo. Peraltro trasversale alle forze politiche. Il sistema di "accoglienza diffusa", cioè la redistribuzione nei piccoli centri dei migranti, ha aperto crepe all'interno della galassia leghista, in particolare in Veneto dove diversi sindaci si sono opposti alla ripartizione dei migranti. Al dossier lavora, insieme a Meloni e Piantedosi, il sottosegretario a Palazzo Chigi Alfredo Mantovano. Ma il pacchetto sicurezza non si esaurisce qui. Non è esclusa una stretta normativa contro i femminicidi, un segnale dopo la scia di crimini contro le donne che ha macchiato questa estate. Più in là il governo medita invece di mettere mano alla "legge Zampa" sui migranti minori non accompagnati. L'obiettivo è cambiare il sistema dei controlli ritenuti proibitivi perché troppo lunghi e farraginosi. Ma nel mirino c'è anche la suddivisione degli oneri tra Stato ed enti locali: i sindaci lamentano infatti di avere sulle spalle troppe responsabilità. Tornando al decreto in fasce, tra le norme allo studio - possibile un loro approdo già sul tavolo del Cdm di lunedì - c'è infatti lo stanziamento di nuove risorse per aumentare l'organico delle Forze dell'ordine, Polizia e Carabinieri, che pattugliano le città italiane. Oltre a un nuovo "piano per le stazioni" che aumenterà poteri e ruoli della Polizia locale per stringere i controlli intorno ai luoghi dove più è a rischio la sicurezza di turisti e viaggiatori.
Mentre potrebbe rientrare in un secondo provvedimento il giro di vite contro il fenomeno della "violenza giovanile", e il contrasto delle "baby gang" con una maggiore "responsabilizzazione" penale dei minori che commettono gravi reati. Per Meloni, lo va dicendo da tempo ai suoi, è fondamentale aumentare la «percezione della sicurezza» dei cittadini. E non a caso il nuovo pacchetto sicurezza prende le mosse da alcuni recenti fatti di cronaca che hanno molto scosso l'opinione pubblica. Su tutti, il delitto di Rovereto, l'assassinio di una donna pensionata da parte di un cittadino nigeriano irregolare a seguito di una tentata rapina.

I NODI DELLA MANOVRA

Passa anche da questa partita la corsa al consenso che scandirà i nove mesi fino al voto europeo di giugno. Così come dalla manovra d'autunno, che però per il consenso avrà poco, pochissimo spazio. Meloni ha dato ai suoi ministri dei "compiti per le vacanze". Li aspetta al varco da lunedì con la lista di richieste da inserire nella finanziaria, già sottoposta a una prima limatura del Mef.

L'ordine di scuderia è netto: serve sobrietà. Non c'è spazio per mance e sogni di gloria. «La priorità è il lavoro», ha ricordato ieri il dispaccio mattutino di Fratelli d'Italia inviato ai parlamentari. Specie «gli interventi a favore di chi questo lavoro non lo ha». Il pensiero è ai milioni di italiani che da settembre non avranno più il reddito di cittadinanza. Una possibile polveriera sociale che preoccupa il governo e anche per questo tutti gli interventi, o quasi, saranno concentrati sugli aumenti in busta paga, dal taglio del cuneo fiscale alla detassazione di bonus e tredicesime.

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