Campo Felice, gli attimi prima dello schianto dell'elicottero: «L'abbiamo visto sparire nella nebbia, poi il boato»

Campo Felice, gli attimi prima dello schianto dell'elicottero: «L'abbiamo visto sparire nella nebbia, poi il boato»
di Andrea Andrei
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Martedì 24 Gennaio 2017, 19:31 - Ultimo aggiornamento: 19:35

Era una scena che avevano visto parecchie volte, sulle piste da sci che sono abituati a frequentare. Non immaginavano che sarebbe stato l'inizio di una tragedia. «Abbiamo visto una motoslitta che scendeva verso valle con un ferito a bordo», racconta Mauro Merlo, romano del Casilino, che era a Campo Felice con la moglie e la figlia per passare un giorno di relax sulla neve. Erano lì poco prima che un elicottero del 118 si schiantasse sulla montagna con sei persone a bordo, tutte morte nell'incidente.

E quel velivolo lo hanno visto arrivare e posarsi sulla pista per soccorrere il 50enne Ettore Palanca, che era caduto mentre sciava fratturandosi tibia e perone. «L'ho visto in faccia, aveva le mani dietro la testa. Sembrava dolorante ma tranquillo. È una scena normale sui campi da sci - ripete Merlo - Poi gli uomini del soccorso hanno transennato la zona e ci hanno fatto allontanare per permettere all'elisoccorso di intervenire».

A quel punto Mauro non ci ha pensato su due volte e ha cominciato a riprendere con il cellulare l'arrivo dell'elicottero, non sapendo che ne stava immortalando l'ultimo viaggio. Nelle immagini esclusive che pubblichiamo, si vede chiaramente l'elisoccorso del 118 intervenire, gli operatori scendere e trasportare il ferito a bordo. Poi il velivolo riparte e si allontana nella nebbia. «A quel punto ho smesso di girare - racconta Merlo - ma poco dopo abbiamo sentito il rumore dell'elicottero più forte, come se si stesse avvicinando di nuovo. Poi il rumore delle pale che giravano si è fatto strano, come se perdessero di potenza. È lì che abbiamo sentito un boato, distintamente. Abbiamo capito che qualcosa era successo, ma che si trattasse proprio dell'elicottero, lo abbiamo capito solo più tardi».
 

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